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giovedì, 25 Aprile, 2024

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La riflessione di Laura Coccia sulla ‘guerra in Europa’.

La riflessione di Laura Coccia sulla 'guerra in Europa'.

 

Il primo giorno di guerra l’ho trascorso incollata al cellulare, nell’attesa di notizie. La guerra in Europa mi ha sconvolto nel profondo e se il primo giorno ho cercato conforto nelle news, il secondo ho iniziato a leggere e rileggere le pagine ormai consunte della mia edizione della Storia della Russia di Riasanovsky, cercando risposte alle mille domande insolute.

La mente correva al mio intervento alla Camera dei Deputati del 5 marzo 2014 in occasione dell’invasione della Crimea da parte delle truppe di Putin in cui mi appellavo al dialogo chiedendo che il Governo non partecipasse alla cerimonia di apertura delle imminenti Paralimpiadi di Sochi, in Russia, ma che la delegazione italiana fosse presente. Dopo 8 anni siamo in guerra e l’appello a fare breccia nelle idee imperialiste di Putin è quanto mai attuale. Infatti tra poche ore si apriranno le Paralimpiadi di Bejing 2022, lo sport deve andare avanti e continuare il suo calendario come è giusto che sia, ma quest’anno mi chiedo se non sia opportuno escludere la delegazione russa dai Giochi Paralimpici. Il mondo olimpico si è espresso con nettezza escludendo gli atleti russi e bielorussi dalle competizioni, ma i Giochi Olimpici sono finiti. Ora la palla passa al Comitato Paralimpico Internazionale che si appresta ad inaugurare le Paralimpiadi invernali. Credo che dopo 8 anni e un’invasione che ha visto tra i tanti episodi tragici anche il bombardamento di un ospedale oncologico pediatrico, non si possa accogliere la delegazione russa come se non stesse accadendo nulla. Le prime vittime di un provvedimento analogo sarebbero gli atleti che ovviamente non hanno nulla a che fare con la politica e l’invasione in corso, ma lo sport ha insegnato che la politica è troppo spesso più forte dei propositi olimpici e paralimpici e così come gli atleti subirono il boicottaggio delle olimpiadi di Mosca nel 1980 imposto dai Governi Occidentali, gli atleti russi sarebbero vittime delle scelte fratricide del loro presidente. 

Davanti a chi distrugge e devasta non possiamo fare finta di niente, ma abbiamo il dovere di prendere posizione, schierarci, essere partigiani. “Odio gli indifferenti”, tutti, ovunque si trovino, qualunque ruolo ricoprano.

 

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