Maria Rita Parsi su bullismo e scuola.
Maria Rita Parsi su Centralità delle periferie.
In questi due anni di pandemia, un grande conforto per i bambini, i preadolescenti, gli adolescenti e, naturalmente, per tanti adulti soprattutto se malati, anziani e/o soli costretti a rimanere - ancora oggi!- chiusi in casa, sono stati proprio gli animali domestici, anzitutto e soprattutto, cani, gatti e criceti.
Intrattenersi e giocare con loro, vederli esprimere, senza parole, un attaccamento e una evidente, amorosa disponibilità anche al contatto che, tanto è mancato ai più piccoli, perfino, da parte dei genitori e degli amatissimi nonni, ha costituito, per i minori, una sorta di “placebo”. Ai genitori che, assai spesso, per i cosiddetti motivi di igiene in casa o perché portare ogni giorno i cani fuori rappresenta, per loro, un impegno, aggravato, poi, oggi, anche ...
La riflessione di Maria Rita Parsi.
Mentre si avvicina il giorno di Natale e tra 12 giorni sarà Capodanno, ho pensato che vorrei celebrarli da sola, in silenzio, pregando Come è mio costume fare quando muore qualcuno a cui veramente tengo. Un anno, ancora, della mia vita. E della vita di ciascuno e di tutti. Un altro anno che se n’è andato per sempre e che non tornerà. Proprio come questo 2021, con la somma dei suoi numeri che è uguale a cinque, come le dita di una mano. E che è stato segnato da un’ inesorabile, a mala pena governabile, costantemente variabile, pandemia da Covid 19. E che, nella mente, nell’immaginario, nel cuore dei bambini, dei preadolescenti, degli adolescenti, degli adulti e degli anziani, resterà impresso, con il doppio contagio, v...
Dopo la famiglia, prima agenzia educativa, modello primario di accudimento e di affetti, c’è la scuola, seconda agenzia educativa laddove gli insegnanti dovrebbero, si spera, educare non solo al piacere del sapere ma alla conoscenza e al rispetto delle regole del vivere collettivo, favorendo socializzazione, integrazione, inclusione. Così, sono i genitori e gli insegnanti, anzitutto e soprattutto, le figure di riferimento per i minori a dover dare loro il convincimento e l’esempio che vaccinarsi è, oggi, a motivo della pandemia generata dal Covid-19, una prevenzione e una responsabilità necessarie a favorire e a consentire la ripresa del quotidiano impegno scolastico. In presenza e in piena sicurezza, propria e altrui. Tenendo sempre presente che la libertà individual...
La pandemica Cina, dopo aver infettato il pianeta con il Covid-19, ed essersi poi impegnata con le altre nazioni a contenere e arginare, ma non ancora a sconfiggere, il virus, è ora in battaglia con un’altra pandemia: quella della dipendenza da videogames. Secondo la società di consulenza Niko Partners, nel gigante asiatico i giocatori saranno, entro il 2025, 781 milioni; buona parte dei quali giovani o giovanissimi, visto che l’età media nel Paese è di 38,8 anni e che la fascia 0-14 anni costituisce il 17,95% della popolazione. Va da sé che il giro d’affari è enorme (ci si sta avvicinando gradualmente ai 50 miliardi di dollari di fatturato), e che la Cina sta soppiantando Giappone e Stati Uniti come leader del settore su scala globale, attraverso le sue aziende di gaming, Tencent e NetEase in prima linea. Una leadership tecnologica e commerciale che potrebbe essere propedeutica ad una “colonizzazione integrale”...
Già vent’anni fa, la Professoressa Gambardella dell’Università Federico II di Napoli sottolineava che essere costantemente esposti alla visione di atti violenti può indurre la tendenza a voler ripetere quelle azioni. Il rischio investe soprattutto i bambini, che assorbono (“come spugne” si dice nel gergo comune), informazioni sociali, culturali, affettive, comportamentali destinate a divenire parte integrante del proprio essere. Tale sovraccarico di messaggi e di esempi violenti, già presente decenni addietro, si palesa al giorno d’oggi come una autentica emergenza. Lo affermo sulla base del mio lavoro di piscoterapeuta e psicopedagogista, che mi porta sempre più spesso ad interfacciarmi con minori violenti, ed anche sulla scorta delle esperienze maturate e maturande con la Fondazione Movimento Bambino Onlus che presiedo, attraverso numerosi progetti dedicati all’infanzia e all’adolescenza. Uno di...
La televisione sta vivendo forse la sua peggiore stagione. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un aumento esponenziale dell’offerta, in termini di canali e programmi, alla quale però non è corrisposto un innalzamento della qualità complessiva delle proposte. Anzi, in molte occasioni si è prodotto un livellamento verso il basso, che non riguarda le tecniche di ripresa e montaggio né la professionalità di attori e conduttori, ma i contenuti. In altre parole, il peggioramento non investe la forma, ma la sostanza. Non citerò i più “fulgidi” esempi di questa “galleria degli orrori”, sarebbe fare ulteriore pubblicità a trasmissioni che hanno l’imperdonabile demerito di impattare, in maniera violenta e altamente condizionante, sulla mente dei pi...
Mentre scrivo, penso alle “Lettere dal Carcere” di Antonio Gramsci. E mi chiedo quali lettere dal carcere, oggi,potrebbero, inviare al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, quelli che- colpevoli, presunti colpevoli o, perfino, innocenti- stanno scontando, in carcere, la loro pena. Quei “cattivi” sono “doppiamente” imprigionati, proprio nel senso che la radice latina della parola suggerisce: “Captivus” ovvero “Prigioniero”. Ma, proprio in prigione, se ben contenuti e trattati, essi potrebbero comprendere il valore del redimersi e della libertà. E così dovrebbe, in assoluto, essere se si considerassero le strutture carcerarie come luoghi di pena istituiti al fine della riabilitazione di chi , per scontarla, vi è rinchiuso. Infatti, i carcerati sono “doppiamente prigionieri”. Sia perché detenuti e sia perché “incattiviti” dai loro vissuti...
C'è una donna di 47 anni, malata di tumore, per la quale sarebbe necessario rintracciare una madre che non l'ha abortita ma, per nove mesi, l’ha portata in grembo, aspettando di lasciarla nelle mani delle suore che l'hanno aiutata a partorirla. Il profondo disagio - se non l’odio e il rifiuto - che ha accompagnato l'attesa di partorirla, costituiscono un “imprinting”, definitivo e sostanziale, che, insieme all'abbandono patito dopo il parto prima che altri si prendessero l'onore e l'onere di adottarla, la dice lunga sul tumore che oggi colpisce Daniela Molinari. Queste circostanze, ne sono scientificamente certa, hanno contribuito a fare di quel tumore l'espressione di un dolore e di un abbandono che quella donna ha patito già da quando è stata concepita. Sua madre si è resa irrintracciabile. Non ha voluto neppure che il suo nome, nonostante approfondite ricerche che sono state condotte per ritrovarla, fosse, in alcun modo individuato. E ora ...
Il ritorno di attenzione su Piera Maggio e sua figlia Denise Pipitone, scomparsa nel nulla il primo settembre 2004 all'età di 4 anni, mi ha fatto risalire alla mente e al cuore il rapporto con l'amatissima Mazara del Vallo, della quale sono stata nominata cittadino onorario dall’allora sindaco Nicolò Cristaldi. Prima di parlare del caso disperatissimo di Piera Maggio e del padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, vorrei sottolineare quanto Mazara del Vallo sia una terra di frontiera e come per anni, dal 2007 ad oggi, la mia Fondazione Movimento Bambino abbia lavorato con Carmela Nazareno, della Associazione Maria SS. del Paradiso, coinvolgendo tutti i centri didattici della città. Il nostro obiettivo era quello di mobilitare i ragazzi a svolgere un'attività creativa intorno ai temi della legalità, dell'inclusione, della creatività, del pensiero bam...
Vorrei lanciare un serio allarme. Non possiamo restare indifferenti di fronte alla “strage di bambini” e ai femminicidi che, oggi, accompagnano, parallelamente, la “strage degli anziani” messa in atto dal nemico, si spera arrestabile, del virus Covid-19. Dobbiamo agire contro questa terrificante ignominia cercando un vaccino, civile e preventivo che, finalmente e decisamente, la arrestino. È di pochi giorni fa la notizia di un bambino di due anni massacrato a botte dal compagno ghanese della madre che, finalmente, lo ha denunciato e che ora è ricoverata, in stato di shock. Da tempo quella donna subiva minacce e percosse ma, come molte altre, non lo aveva denunciato.
Perché? Certamente perché aveva paura; cert...
Le violenze e i maltrattamenti per i quali sono stati arrestati altri 3 operatori sociosanitari della casa di riposo di Varazze, hanno fatto salire a sei il numero dei soggetti maltrattanti in quella struttura. E hanno, ulteriormente, evidenziato in quale tipo di violenze possono incappare gli anziani, già vittime prioritarie del Covid-19. Poiché il virus fa soprattutto “strage di anziani” i quali, insieme ai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari ed amministrativi degli ospedali e a coloro che sono preposti , in vario modo, all’assistenza di malati e anziani, saranno e sono i primi ad essere vaccinati. E se, in apparenza, questo può sembrare e, si spera, lo sia, un vantaggio, posto a salvaguardia della loro salute e di quella della collettività, in verità, rappresenta, al contempo, l’esperienza dell’essere “cavie”. Cavie di un vaccino la cui efficacia ed i cui effetti secondari preoccupano. Sopra...
Se, oltre al generoso dono degli organi fatto dai genitori di Antonella, la bambina di dieci anni, morta a Palermo per mettere alla prova la sua resistenza fisica al soffocamento, nel desiderio di rendersi visibile ai coetanei del virtuale mondo del Tik Tok, noi volessimo, per intelligenza e metodo, aggiungere il dono del possibile significato che simili atti di sfida rappresentano per tanti minori, potremmo,forse, comprendere meglio cosa questa innocente creatura abbia voluto esprimere con il suo agire. “I bambini sono poeti: agiscono”. “Nascono imparati”- come dice il mio amico, Salvatore Giannella, grande giornalista. E agiscono quel che profetizza “la mente intuitiva” che, secondo Albert Einstein , ne caratterizza, quale “dono sacro”, il sentire.
E che cosa potrebbe aver voluto, forse, esprimere Antonella, in tempi come questi laddove essere “resilienti”, ovvero “resistere” alle condiz...
Quei fidanzatini, adolescenti in amore di 17 e 14 anni, che, nel milanese, si sono vicendevolmente sfregiati il volto, tagliandosi le guance all’altezza della bocca, hanno voluto imitare l’orrendo, doloroso sorriso, “be happy” di Joker. E lo hanno fatto per incidere una protesta che molti adolescenti adottano, “spostando” sul dolore fisico che si infliggono, allorquando si tagliano, il dolore psichico dell’insopportabile disagio interiore che avvertono. Per non sentirlo più, sostituendolo con una ferita che nessuno adulto, in questo caso, può far finta di non vedere. Infatti, assai spesso, i ragazzi che adottano questi iniziatici riti di resistenza al dolore, lo fanno tagliandosi le braccia e, poi, nascondendo le loro sanguinanti ferite nelle maniche di camicie e maglioni. I due fidanzatini, invece, quelle ferite hanno deciso di mostrarle, incidendosele vicendevolmente, sul volto. Ma, al contempo, quando sono stati soccorsi, hanno costrui...
Molti si staranno interrogando sul perché gang di giovani scatenati si riversano in massa, nelle strade e nei parchi, per scontrarsi tra loro, senza alcun rispetto per le regole imposte dal lockdown che vietano ogni assembramento. Per scagliarsi con violenza gli uni contro gli altri, in nome dell’appartenenza a clan rivali. Forse, però, osservando le matrici di simili comportamenti, si potrebbe dire che, antropologicamente e simbolicamente, quei giovani stanno “mettendo in scena” quel che fornisce loro il mondo, quale esempio di comportamenti disfunzionali, violenti, trasgressivi.
Prigionieri in casa - come lo sono in tanti, troppi casi,i popoli della terra - in ragione dell’irresponsabilità di chi li governa, quei ragazzi arrabbiati, disperati, delusi dalla ricerca, per loro vana, di guide autorevoli alle quali fare riferimento per accettare ed osservare leggi e regole del cuore e della ment...