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venerdì, 29 Marzo, 2024

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Autorevoli Editorialisti: BILLY MISKE L’EROE DI NATALE

1918 Saint Paul (Minnesota)

Il 24 enne Billy Miske si sta allenando al sacco. Tra un mese dovra’ affrontare un incontro davvero difficile. Il suo avversario sara’ Jack Dempsey, un giovane da un ruolino di marcia impressionante, capace di battere la maggior parte dei suoi avversari per KO.

Billy e’ un pugile emergente in grado di infiammare il pubblico con il suo modo di combattere che riflette il suo spirito indomabile.

Le loro strade inevitabilmente si sono incrociate.

Benche’ l’incontro non preveda l’attribuzione di una cintura, sara’ comunque uno spartiacque. Gli esperti sono convinti che il vincitore sara’ il futuro campione del mondo dei pesi massimi.

Billy sta ultimando il suo allenamento quando improvvisamente cade a terra, svenendo. Il primo ad aiutarlo a riprendersi e’ Jack Reddy.

Reddy e’ il manager di Billy, oltre ad essere il suo amico.

Non e’ la prima volta che il giovane pugile sviene in allenamento questo mese. Il suo malessere sta diventando sempre piu’ evidente, tanto da escludere sia il caso isolato, la tensione, o l’intensita degli allenamenti.  Mancando solo un mese al match, Reddy pensa di dover portare Billy in ospedale per dei controlli, cosi da capire bene cosa stesse succedendo.

Una volta ripreso, Jack riesce a convincere l’amico a fare gli accertamenti, stando attenti a non farsi vedere da giornalisti e fotografi.

Effettuate le analisi in gran segreto, il responso medico e’ una sentenza. A Billy viene diagnosticata la malattia di Bright (malattia renale acuta e cronica). Le aspettative di vita di Miske vanno dai 6 mesi ai 5 anni massimo.

Billy convince Jack a non parlare con nessuno della sua malattia. Miske aveva contratto un debito di 100.000 dollari per un affare legato alle auto, andato male. Se la stampa avesse saputo delle sue precarie condizioni, avrebbe influenzato l’opinione pubblica e gli organizzatori dei match, rendendo impossibile qualsiasi incontro futuro. Lui non poteva permettersi di non combattere, era l’unica cosa in cui era davvero bravo e per la quale veniva ben pagato. Combattendo poteva riuscire a sanare il debito e regalare un futuro sereno per la sua famiglia. Decise di non dire a nessuno, neanche a sua moglie, della sua malattia. Se lei lo avesse saputo presumibilmente, lo avrebbe ostacolato nelle sue decisioni pugilistiche.

Con quel segreto, continuo’ ad allenarsi, sempre piu’ affaticato per il match che si sarebbe disputato nella sua Saint Paul.

La sera dell’incontro,tutti gli abitanti di Saint Paul erano li’ ad incitare Billy Miske “the Saint Paul Thunderbolt”.

Billy mise molti piu’ colpi di Dempsey, il quale pero’ assesto’ quelli piu’ forti. Sotto lo sguardo preoccupato di Jack (per le condizioni del suo amico), il match trascorse in  equilibrio.  Alla fine dell’incontro i giudici decretarono Dempsey vincitore, malgrado la stampa avrebbe ritenuto piu’ giusto un verdetto di parita’. La boxe aveva cosi’ deciso il suo futuro campione. Jack Dempsey infatti di li a poco, diverra’ uno dei piu’ feroci campioni del mondo dei pesi massimi. Il suo dominio incontrastato durera’ dal 1919 al 1926 e ispirera’ generazioni di pugili, tra i quali Mike Tyson.

Billy provato da quel match, mascherando le sue condizioni a tutti, torno’ a casa, sconfitto solo da un verdetto dubbio.

L’incontro con Dempsey servi’ a Miske per imparare a conoscere meglio la sua malattia. Riusci’ cosi a nascondere a tutti le sue condizioni per poter combattere ancora.

Grazie alla sua forte determinazione, dal 1918 al gennaio del 1923 riusci’ a salire sui ring piu’ prestigiosi, altre  44 volte, vicendo 33 match.

Nel 1920 incontro’ di nuovo Jack Dempsey. Questa volta per il titolo di campione del mondo. Il match parte forte, con Billy e Dempsey che si affrontano a viso aperto. Miske mette piu’ colpi, mentre Jack lo colpisce con meno colpi ma piu’ pesanti. Uno di questi, colpisce Billy vicino al cuore, mandandolo al tappeto e facendo comparire un enorme livido viola sul petto. Billy come un toro ferito, si rialza, continuando a combattere, fino alla 3 ripresa, quando viene atterrato per l’ennesima volta. Dopo il conteggio di rito, l’arbitro conferma Dempsey campione del mondo.

Questo match fu trasmesso alla radio per la prima volta al mondo nella categoria dei pesi massimi.

Il giovane Miske continuo’ a mettere quella determinazione, per il resto della sua vita.

Nel 1923 le condizioni generali del pugile di Saint Paul si aggravarono. Billy passava sempre piu’ tempo a riposo. Di pari passo anche le sue finanze, risultavano disastrose.

Sul finire di quell’estate decise di chiamare Jack per convincerlo ad organizzare un ultimo match.

Non aveva piu’ messo piede in palestra da gennaio e la sua malattia non gli permetteva di allenarsi. Sapeva che non avrebbe avuto piu’ molto tempo e non voleva lasciare la sua famiglia con quei debiti. Un ultimo match con una borsa importante, gli avrebbe consentito di sanare ogni debito e far vivere dignitosamente la sua famiglia anche dopo la sua morte.

Jack Reddy non fu d’accordo e cerco’ di persuadere l’amico malato.

Jack e’ preoccupato e glielo dice: << se sali in queste condizioni sul ring, potresti morire!>>

Ma Billy e’ ostinato e risponde in modo perentorio<<..quale e’ la differenza? meglio aspettare la morte su una sedia a dondolo?>>

Il 7 novembre 1923 Billy fece il suo ultimo match.  Senza essersi allenato, con la malattia sempre piu’ invalidante, lotto’ ripresa dopo ripresa, fino a vincere incredibilmente il match. Sconfisse il quotato Bill Brennan, portando a casa una borsa di 240.000 dollari.

Passo’ un Natale sereno. Finalmente libero dalle preoccupazioni economiche. Osservo’ i suoi bambini scartare i regali e giocare felici. Vide gli occhi di sua moglie finalmente raggianti di aspettative e liberi da preoccupazioni. Si senti’ appagato.

Assorbi’ quanto piu’ possibile di quei giorni.

Il 31 dicembre a causa di un peggioramento, il suo amico Jack insieme a sua moglie furono costretti a portarlo d’urgenza all’ospedale. Lungo il tragitto, con le poche forze rimaste, Billy confesso’ a sua moglie di  averle nascosto di essere malato da tempo.

Alle prime luci del 1924 Billy Miske muore a 29 anni.

Jake Wegner (storico della boxe) dice quanto di piu’ vero sulla vita di Billy Miske. Vale la pena ricordare alcune sue parole:

“Miske lascia un eredita’ di puro coraggio e di straordinaria speranza per le persone che affrontano la loro malattia. E’ un esempio per padri, mariti, combattenti.”

 

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