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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Disabili e PNRR, un articolo di Alessandra Servidori

Il riconoscimento di diritti, inclusione e pari opportunità per tutte le persone con disabilità, è appena rintracciabile nel  PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in cui i temi centrali che riguardano la disabilità,  nelle bozze sono deboli e fragili. I problemi che pesano sugli  italiani  disabili sono  numerosi e irrisolti da molto tempo. Prima di tutto la questione salute e vaccini poiché diventa sempre più urgente e necessario dare delle risposte e concrete indicazioni alle migliaia di richieste di informazioni che stiamo raccogliendo  ogni giorno da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie, già aggravata dalla mancata attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e le criticità ancora esistenti nella fornitura degli ausili e dei presidi. Purtroppo, certamente aggravata dal Covid, ma non è  garantita a tutt’oggi  la continuità nei percorsi di presa in carico dei “pazienti” cronici complessi, delle malattie rare, potenziando la dimensione di umanizzazione delle cure, promuovendo allo stesso tempo le innovazioni già sperimentate; tutti quei percorsi, cioè, che garantiscono equità di accesso alle cure e sostenibilità, come la telemedicina, la dematerializzazione delle ricette, le modalità di consegna di farmaci a domicilio, solo per citare alcune soluzioni.

Nelle scuole peraltro chiuse ora posto che si immagina la riapertura dopo Pasqua  è necessario convergenza di idee e di programmi tra i due dicasteri di disabilità e istruzione,perché la segmentazione delle politiche, penalizza sempre di più i giovani disabili e le loro famiglie ed è urgente sviluppare la promozione di un nuovo modello qualitativo, e non solo quantitativo, di inclusione scolastica, riconoscendo tutte le figure professionali che a vario titolo operano per tale obiettivi con particolare riguardo all’implementazione di docenti di sostegnoCosì come il lavoro da sempre terreno di discriminazione per le persone con disabilità, reso ancor più scivoloso e complesso in questo periodo di crisi pandemica : ancora oggi nel mondo del lavoro le persone con disabilità nutrono diffidenza.

Da 5 anni  attendiamo che le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità” previste dal decreto legislativo n. 151 del 2015, vengano concretamente applicate. C’è ancora una grande confusione  sui fondi disponibili in una ottica di durante e dopo di noi: occorre da subito investire su una azione sociale  della necessaria lotta alla segregazione e del relativo supporto alla domiciliarità̀ (Fondo per la Non Autosufficienza); del supporto ai caregiver familiari  (Fondo istituito nel 2017 ancora in sonno  e malamente distribuito alle Regioni,pochi e solo relativi agli anni 2018/2019 ); del bisogno di definizione di piani nazionali per avviare processi di de-istituzionalizzazione e di contrasto ad ogni forma di segregazione, con sostegni alla vita autonoma e indipendente.

Vi è urgenza di un quadro di riforma e un Piano programmatico dell’attuale sistema di welfare che, attualmente è basato principalmente sul sistema di protezione, verso un nuovo modello che sia realmente calibrato sul riconoscimento dei diritti umani, civili e sociali. Sono gradite risposte chiare e concrete-

 

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