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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Le Barriere Architettoniche, le mie peggiori nemiche. Un articolo di Rebecca Zoe De Luca

Finalmente, dopo mesi passati con ristoranti e bar chiusi, sono potuta uscire a pranzo con le mie amiche. Fin qui tutto bene, se non fosse che ovunque vada sorgono sempre problemi per via della carrozzina. Le barriere architettoniche sono le mie peggiori nemiche. Il fatto è che, volente o nolente, la gente ha un concetto sbagliato di barriera architettonica, una scala o dei gradini non vengono considerati come tali perché tanto la risposta a tutto è sollevare la carrozzina. Tornando a quel famoso sabato pomeriggio, bisogna fare un passo indietro di qualche giorno, quando giovedì ci venne la brillante idea di andare a mangiare sushi. Per comodità pensammo ad un luogo vicino a casa mia, in centro, e che non costasse troppo. Trovato il ristorante “perfetto “, una volta arrivate lì scoprimmo che era chiuso. Così, sedute sui gradini della mia vecchia scuola elementare ci mettemmo subito alla ricerca di un altro ristorante giapponese aperto: una vera e propria caccia al tesoro. Erano tutti o chiusi o pieni, ma, grazie ad un grandissimo colpo di fortuna, riuscimmo a trovarne uno che facesse al caso nostro. Per essere sicure chiamammo, ovviamente una delle prime cose da dire è la presenza della carrozzina. Subito iniziai a spiegare la situazione, specificando che la carrozzina non può superare gradini oltre i 2 cm e che il tavolo doveva avere abbastanza spazio per fare manovra. Dall’ altra parte della cornetta il ragazzo sembrò sbigottito, come se gli avessi chiesto di risolvere un’equazione di secondo grado a mente.
“Quindi avete barriere architettoniche?” chiesi, presagendo già la lunga conversazione che avrei dovuto avere per fare capire la situazione.
“No, però siamo in quattro uomini e la tiriamo su in un attimo “.
“Avete barriere o no?” domandai nuovamente
“No…si…però, cioè… ehm… voglio dire, siamo forti la tiriamo su noi…”.
“Non metto in dubbio le sue doti di body builder, ma si tratta di circa duecento Kg. Quanto sarebbe altro il gradino?”.
Dopo dieci minuti al telefono, in cui mi fu ribadito più e più volte che ce l’avrebbero fatta a tirare su la carrozzina, scoprii che il gradino era alto ben 8 cm e che non erano in possesso di una rampa -che, tra l’altro, è pure obbligatoria-.
Per quanto questo banale episodio possa sembrare un caso isolato, non lo è:
in centro a Milano solo il 13% dei negozianti possiede una rampa, per non parlare dei mezzi pubblici che, come in altre città italiane, non sono neanche lontanamente accessibili.
Molto spesso, proprio per questo motivo, ci si ritrova ad attendere fuori dal negozio di fianco al cartello che reca il disegno di un cane con la scritta “io aspetto fuori “, che tanto è un po’ quello che devo fare anche io.

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