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domenica, 8 Settembre, 2024

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“Emergenza migranti: è ora di affrontare il problema in maniera globale” di Paolo Ramonda

Qualche giorno fa, Paolo Ramonda, Presidente del Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII, ha pubblicato un articolo su Interris.com nella quale ha parlato dello Stato di Emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri a causa del continuo aumento dei flussi migratori e del recente stanziamento di fondi per la risoluzione della situazione.

Il giornalista però si domanda se questo effettivamente risolverà il problema dell’immigrazione, una emergenza mondiale irrisolta ormai da diversi anni e che nel mese scorso aveva fatto particolarmente scalpore dopo la tragedia avvenuta a Cutro nella quale persero la vita 94 persone.

Il fatto, come dice anche il Consiglio CEI, ha dimostrato l’evidente e ormai consapevole debolezza delle risposte messe in atto dal governo.

“Il limitarsi a chiudere, controllare e respingere non solo non offre soluzioni di ampio respiro, ma contribuisce ad alimentare irregolarità e illegalità” ha dichiarato il consiglio nel marzo 2023, per poi continuare “Servono invece politiche lungimiranti, nazionali ed europei, capaci di governare i flussi d’ingresso tramite canali legali, cioè vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi in mare, sottraggano quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa di fame e violenza alla vergogna dei centri di detenzione e diano prospettive reali per un futuro migliore”. Infine, affermano che il governo mette in atto proposte sotto un’ottica emergenziale trascurando invece quella strutturale, come per esempio l’istituzione di corridoi umanitari.

Secondo il presidenteitalia, il problema dovrebbe essere affrontato in maniera globale: “E’ necessario partire dal cercare di rimuovere le cause che provocano le migrazioni con attenzione e rispetto del creato, creando posti di lavoro nelle terre di origine di queste persone. Questo darebbe una risposta forte in modo che molte persone, qualora lo volessero, scelgano di restare nelle loro terre natie” per poi spiegare, “Noi, come Comunità Papa Giovanni XXIII, abbiamo aperto in diverse nazioni dell’Africa e dell’America Latina delle gelaterie che danno lavoro a tanti giovani e sono così felici di rimanere nel loro paese, di avere un lavoro dignitoso e di poter aiutare la loro famiglia. Ma c’è anche chi sceglie o chi è costretto a migrare”.

Ramonda infatti, dichiara anch’esso che “lo stato di emergenza deve spingere a gridare forte, per quanto riguarda l’Italia, verso l’Europa, affinché venga messa in campo un’azione comune di accoglienza, di aprire corridoi umanitari”, secondo lui le spese messe in atto per i soccorsi che, ovviamente e giustamente devono essere fatti tempestivamente, sono enormi.

Inoltre, “ci deve essere una programmazione sul lavoro: in Italia mancano circa 200 mila lavoratori, sia nel comparto agricolo sia in quello industriale. Accogliere più migranti e inserirli nel mondo del lavoro potrebbe essere una possibile soluzione”.

Anche l’Unione Europea sembra in difficoltà di trovare una strategia di accoglienza che venga approvata da tutte le nazioni anche perchè, alcune di esse “sì, accolgono migranti, ma fanno un’accurata cernita prima di aprire i loro confini. Questa è una prospettiva che non porta da nessuna parte”.


https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/03/23/migranti-i-vescovi-la-tragedia-di-cutro-mostra-la-debolezza-delle-risposte-messe-in-atto_75d416e8-2b0b-4612-b5f4-d889d8460e8c.html

https://www.interris.it/editoriale/emergenza-migranti-ora-affrontare-problema-maniera-globale/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=giornaliera

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