12.6 C
Roma
sabato, 27 Aprile, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

18 dicembre, 14 anni dopo Welby

18 dicembre 2020 alle 14, il primo di una serie di seminari giuridici sul tema: Diritti nel fine vita, tra Corte costituzionale e Parlamento: “2006-2020 da Piergiorgio Welby a Davide Trentini. Le conseguenze della sentenza Cappato e il ruolo del legislatore”

Interverranno Mina WELBY, Marco CAPPATO, Marilisa D’AMICO, Massimo DONINI e Giorgio TRIZZINO. L’appuntamento sarà dalle ore 14.00 alle ore 16.00 sulla piattaforma Zoom. 

Piergiorgio Welby aveva espresso pubblicamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il “sogno”, la “volontà” e la “richiesta” di poter ottenere l’eutanasia, come diritto per sé e per le persone nelle sue condizioni: 

“…un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente ‘biologica’ – io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico….”

E il Presidente della Repubblica rispose:

“… Mi auguro che un tale confronto ci sia, nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento.”

Dal 2006 a oggi, dal corpo del malato si è per tante volte arrivati al cuore della politica, grazie al coraggio di  persone che hanno reso pubblica la propria urgenza di libertà.

Al loro fianco, 136 mila cittadini hanno esercitato l’iniziativa popolare chiedendo la legalizzazione dell’eutanasia. 

I tribunali sono intervenuti a difesa delle libertà costituzionali. Marco Cappato e Mina Welby hanno attuato una disobbedienza civile aiutando Fabiano Antoniani e Davide Trentini a raggiungere la Svizzera per porre fine alle loro sofferenze. Abbiamo ottenuto la legge 219/17 che riconosce le Disposizioni anticipate di volontà in materia di interruzione o rifiuto di trattamenti sanitari.

Il 22 novembre 2019 la Corte costituzionale con la sentenza 242/19 ha reso non punibile l’aiuto  al suicidio medicalmente assistito in determinate condizioni di richiesta avanzata da una persona maggiorenne in piena lucidità, con patologia irreversibile, insopportabili sofferenze e trattamenti di sostegno vitale e ribadito con “vigore l’auspicio che la materia formi oggetto di sollecita e compiuta disciplina da parte del legislatore, conformemente ai principi precedentemente enunciati”.

Il 27 luglio 2020 la Corte di Assise di Massa ha assolto in primo grado gli imputati Marco Cappato e Mina Welby perché, l’istigazione al suicidio di Davide Trentini non sussiste e l’aiuto prestato per il suo suicidio non costituisce reato. La Procura ha presentato ricorso in appello.

L’intervento legislativo sull’eutanasia non è ancora avvenuto, ma le libertà di scelta si sono rafforzate.

ARTICOLI CORRELATI

CATEGORIE

ULTIMI ARTICOLI