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5 DONNE LE PROTAGONISTE DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO “ANGELO FERRO”

È tutta al femminile la seconda edizione del “Premio Angelo Ferro”, il riconoscimento assegnato dalla Fondazione Lucia Guderzo, in collaborazione con la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus, alle persone con e senza disabilità che si sono distinte nel corso del 2020 negli ambiti dello studio, della ricerca medica, dell’informazione e dell’impegno socio-culturale. Cinque le protagoniste d’eccezione che, con grande determinazione, hanno saputo coniugare il buon operare e vivere per realizzare una società sempre più giusta e inclusiva: per la sessione lavoro, l’avvocato Antonella Cappabianca di Roma; per la sessione Studio, la dottoressa Francesca Donnarumma (Monza-Brianza); per la sessione vita, la maestra Mirella Roman Pasian di Prato (PN); per la sessione giornalismo, Maria Luisa Colledani de Il Sole 24 Ore di Milano ed infine per la sessione ricerca medica, la dott.ssa Grazia Pertile dell’Istituto Negrar Sacro Cuore di Verona. 

Il Premio, dedicato alla memoria di Angelo Ferro, ex Presidente della Fondazione OIC (Opera Immacolata Concezione) di Padova, venuto a mancare 5 anni fa, nasce dalla volontà di ricordare e fare propri gli insegnamenti e i valori di un uomo che vedeva nella disabilità e nella longevità elementi di forza, capaci di trasformarsi in leve per l’economia. Le persone con disabilità e gli anziani visti, dunque, non solo come persone di cui occuparsi, ma come protagonisti del vivere e come importanti risorse per gli altri. La cerimonia di premiazione – inizialmente prevista nel mese di dicembre 2020 e poi posticipata a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia – si è svolta nella giornata del 2 giugno 2021, nella cornice del Ristorante Miravalle di Arquà Petrarca (PD). Nel corso dell’iniziativa, è stato inoltre presentato il libro “Cambiamenti” di Davide Cervellin, Presidente della Fondazione Lucia Guderzo.

“Voglio ringraziare e fare i complimenti alle cinque donne che, nonostante il complesso anno che tutti noi abbiamo dovuto affrontare, si sono distinte con grande passione e determinazione per il loro impegno sociale, lavorativo, per l’inclusione delle persone con disabilità, ma soprattutto per la capacità di superare le difficoltà dettate quotidianamente dalla sordocecità – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus.

“Con il Premio “Angelo Ferro” intendiamo ricordare e valorizzare l’impegno di una persona molto importante per il nostro territorio, che si è distinta per la sensibilità e l’esperienza nell’introduzione di metodologie ed approcci aziendalistici nell’ambito del non-profit e nella ricerca di un compromesso sostenibile tra le esigenze della comunità e il rispetto dei criteri economici – dichiara Davide Cervellin, Presidente della Fondazione Lucia Guderzo –  Voglio quindi ringraziare le protagoniste di questa edizione, che con determinazione hanno saputo dare il massimo in ogni ambito della loro vita, rappresentando un esempio per tutti noi”. 

Il premio consiste in un angelo d’argento con un piede sopra una sfera che simboleggia il mondo, mentre la mano destra regge un ciclamino. L’opera è realizzata dal maestro Luciano Brollo di Spinea (VE).

LE CINQUE VINCITRICI DEL PREMIO “ANGELO FERRO” 2020

Francesca Donnarumma, 27 anni ed una laurea in Giurisprudenza, ha fatto pratica forense ed ha frequentato un master sulle moderne tecniche in criminologia. Ci potremmo chiedere come tutto questo sia stato possibile, dato che Francesca è una giovane utente sordocieca della Lega del Filo d’Oro, ma la risposta è semplice: grazie ad una padronanza assoluta del braille e dei mezzi informatici e alla dimestichezza acquisita con i moderni mezzi, come il tablet Braille Sense Polaris, che le permettono una comunicazione senza barriere. Insomma, un esempio di chi, pur in presenza di deficit gravi e complessi come la sordocecità, riesce a superare le difficoltà grazie alla determinazione e alla conoscenza degli strumenti più idonei alla propria condizione. Per questo motivo, la giuria della Fondazione non ha esitato a conferirle il premio per lo Studio Angelo Ferro 2020. 

Antonella Cappabianca, 42 anni, avvocato affermato e mamma di una bambina, laurea in giurisprudenza presso l’Università Guido Carli di Roma; Diploma di Master di secondo livello in economia pubblica conseguito presso l’Università La Sapienza di Roma. Oggi Antonella, cieca dalla nascita, occupa una posizione di rilievo presso la Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri con qualifica di funzionario responsabile del procedimento. Per questi motivi la giuria non ha avuto dubbi nell’assegnarle il premio per il Lavoro.

Il premio Angelo Ferro per la Vita è stato assegnato invece a Mirella Roman Ross di Pasian, specializzata nell’insegnamento ai bambini ciechi presso l’Istituto Romagnoli. Ha svolto, per alcuni anni, anche l’attività di insegnante di sostegno ed ha tenuto numerosi corsi sul braille e sui metodi più efficaci per la didattica agli alunni non vedenti. Coltiva molte passioni e grazie all’uso del pc e del tablet braille Polaris compie diverse ricerche, letture e corrispondenze.

Per la ricerca medica, il premio è stato conferito alla dott.ssa Grazia Pertile. Laureata in medicina e chirurgia con una specializzazione in Oculistica, è stata membro dell’equipe della Clinica Oculistica al Middelheim Hospital di Anversa dove ha potuto specializzarsi nel trattamento di gravi patologie retiniche. Questo ospedale rappresenta un centro di riferimento internazionale per i casi complessi quali la traumatologia oculare, le recidive di distacco di retina, la retinopatia del prematuro e la degenerazione maculare senile. Grazie alla grande esperienza acquisita in questo settore, assieme alla sua equipe, ha potuto studiare nuovi approcci terapeutici alle malattie oculari e all’uso innovativo di uno strumento come Oct (tomografia a coerenza ottica), che permette la valutazione in vivo della retina.

Infine, il premio Angelo Ferro per il Giornalismo è stato assegnato a Maria Luisa Colledani, giornalista de Il Sole 24 Ore, che si è distinta nel suo lavoro per l’attenzione e la sensibilità con le quali ha trattato le diverse tematiche legate alla disabilità.

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