Sono sei i progetti selezionati con il bando “Non uno di meno”, promosso dalla Regione Lazio e dall’impresa sociale Con i Bambini per contrastare i rischi di dispersione scolastica nella fascia di età 6-13 anni e supportare le famiglie attraverso presìdi educativi nei quartieri con maggiore grado di vulnerabilità sociale del Lazio, in particolare nella fase immediatamente successiva all’emergenza sanitaria. I progetti sono sostenuti con fondi dell’avviso che metteva a disposizione complessivamente 1 milione di euro suddiviso, in modo paritetico, tra Regione Lazio e Con i Bambini.
Le sei iniziative si sviluppano su tutto il territorio regionale, 3 ricadono rispettivamente nelle province di Viterbo, Rieti e Frosinone, 1 nella provincia di Roma (Castelli Romani) e 2 nel comune di Roma (quartiere di San Basilio e Lunghezza), complessivamente coinvolgono 1.850 minori tra i 6 e i 13 anni, 1.100 nuclei familiari e 100 docenti circa. Per la realizzazione di progetti saranno coinvolti complessivamente 42 partner.
“Lo stanziamento da parte della Regione Lazio di 500mila euro in co-programmazione con l’impresa sociale Con i Bambini, ha come prima finalità quella di essere un sostegno concreto per i minori e le famiglie più fragili che vivono in condizione di povertà educativa”, commenta l’Assessore alle Politiche Sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli.
“L’avviso pubblico ‘Non uno di meno’ – prosegue l’assessore – nasce con l’obiettivo di contrastare i rischi di dispersione scolastica con progetti pratici da realizzare nei quartieri del Lazio caratterizzati da un alto grado di vulnerabilità sociale, ma vuole anche essere di supporto ai ragazzi nell’affrontare le possibili conseguenze che la pandemia ha riversato sull’organizzazione didattica e sull’apprendimento. Investire sui giovani equivale a investire sul nostro futuro e la Regione Lazio intende dare una risposta e un aiuto a coloro che vivono importanti mesi di formazione in un contesto storico complesso e particolare come quello di un’emergenza sanitaria. Non bisogna infatti sottovalutare – conclude Troncarelli – che la povertà educativa incide ancor più in questa fase, andando così a minare possibili competenze future e aspirazioni”.
“Il bando ‘Non uno di meno’ – dichiara Marco Rossi-Doria, Vicepresidente di Con i Bambini – rappresenta una ‘prima volta’ molto significativa ed esemplare, di collaborazione operativa pubblico-privato sociale tra la Regione Lazio e l’impresa sociale Con i Bambini che attua i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un aspetto che mi piace sottolineare anche perché è in continuità con lo spirito e la missione del Fondo, che a sua volta mette insieme Stato, Fondazioni di origine bancaria e Terzo settore per contrastare efficacemente il fenomeno della povertà educativa in Italia. Puntiamo in modo strategico sulle ‘comunità educanti’, ovvero attivando una pluralità di soggetti, dalla scuola agli enti locali, alle associazioni, alle famiglie e agli stessi ragazzi, per arginare insieme un fenomeno che con l’avanzare della crisi economica, delle disparita sociali ed educative prodotte e ampliate dall’emergenza Covid, rappresenta una minaccia concreta non solo per ragazzi e famiglie in seria difficoltà, ma più in generale per il futuro del Paese. Occorre aprire ‘cantieri educativi’, avere presìdi più forti, offrire sostegno e opportunità a bambini, ragazzi e famiglie, supportare le scuole. In tal senso – conclude Rossi-Doria – questo bando offre una valida risposta al territorio, con sei interventi che si aggiungono a quelli già avviati direttamente con il Fondo”.
Fonte: conibambini.org
AISLA Firenze interviene nuovamente sul tema vaccini con una richiesta precisa. “Un caregiver positivo vuol dire un disabile non autosufficiente solo”
“Oltre alle persone con disabilità non autosufficienti o con malattie gravi, come quelle con SLA, finalmente inserite nella campagna vaccinale contro il Covid-19, occorre provvedere a coloro che si prendono cura di loro. Stiamo parlando dei familiari caregiver. Chiediamo alle Istituzioni di inserire anche loro nella campagna vaccinale” affermano da AISLA Firenze, sezione fiorentina di AISLA Onlus, intervenuta nelle scorse settimane, insieme ad altre realtà del Terzo Settore, per chiedere di vaccinare anche disabili e malati gravi. “Proprio questi ultimi, ancor più esposti al virus, vanno tutelati – rimarcano da AISLA Firenze – con l’obiettivo anche di proteggere le persone con disabilità che li assistono ogni giorno visto che proprio loro potrebbero essere vettori del virus. Il ruolo del caregiver è tra i più essenziali nell’assistenza: sono loro a prendersi cura delle persone con disabilità ogni giorno. La positività o il ricovero rischiano di mettere a repentaglio la dignità dell’assistito. Nell’ottica della sempre proficua collaborazione con le Istituzioni chiediamo di sanare questa lacuna” concludono.
“Il Nuovo Bauhaus europeo è un progetto di speranza per esplorare come vivere meglio insieme dopo la pandemia. Si tratta di conciliare la sostenibilità con lo stile per avvicinare il Green Deal europeo alla gente, ai loro pensieri, alla loro casa. Per riuscire il Nuovo Bauhaus europeo abbiamo bisogno di tutte le menti creative: designer, artisti, scienziati, architetti e cittadini”. Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen lancia, da Bruxelles, la fase di progettazione del Nuovo Bauhaus europeo, progetto che aveva annunciato nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2020.
Il Nuovo Bauhaus europeo è un progetto ambientale, economico e culturale che mira a combinare design, sostenibilità, accessibilità, anche sotto il profilo economico, e investimenti per contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo. I valori fondamentali del Nuovo Bauhaus europeo sono “sostenibilità, estetica e inclusività”. La fase di progettazione consiste in un processo di “cocreazione” per “plasmare” il concetto esaminando le idee, individuando le esigenze e le sfide più urgenti, e collegare tra loro i portatori d’interessi, sostiene la Commissione. Nell’ambito della fase di progettazione, la prossima primavera la Commissione avvierà la prima edizione del premio Nuovo Bauhaus europeo.
La fase di progettazione sfocerà nell’apertura degli inviti a presentare proposte, nell’autunno prossimo, per dare vita alle idee del Nuovo Bauhaus europeo in almeno cinque sedi negli Stati membri dell’Ue, grazie all’impiego di fondi dell’Ue a livello nazionale e regionale. Per Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, “con il Nuovo Bauhaus europeo vogliamo sviluppare un quadro innovativo per sostenere, agevolare e accelerare la trasformazione verde combinando sostenibilità ed estetica”.
Per Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le riforme, “il Nuovo Bauhaus europeo riguarda il nostro modo di vivere insieme, i valori, gli spazi comuni di lavoro e di svago, le nostre esperienze collettive e personali. E un progetto per tutte le regioni e i territori d’Europa. Nella misura in cui promuove soluzioni accessibili, contribuirà alla coesione sociale e alla soluzione dei problemi abitativi”.
Il nuovo Bauhaus europeo è “un’iniziativa creativa che mira ad abbattere i confini tra scienza e tecnologia, arte, cultura e inclusione sociale, per consentire al design di trovare soluzioni ai problemi quotidiani”. Sul sito web dedicato lanciato oggi, artisti, designer, ingegneri, scienziati, imprenditori, architetti, studenti e chiunque sia interessato “possono mettere in comune esempi di iniziative stimolanti per il Nuovo Bauhaus europeo, idee su come configurarlo e sui futuri sviluppi. Le organizzazioni che desiderano rafforzare il proprio impegno in questo processo possono diventare “partner” del Nuovo Bauhaus europeo, rispondendo all’invito sul sito web.
Nei prossimi mesi la Commissione assegnerà premi agli esempi proposti che rappresentano l’integrazione dei valori fondamentali dell’iniziativa e che possono animare il dibattito sui luoghi in cui viviamo e la loro trasformazione. Nella prossima fase dell’iniziativa, quella di realizzazione, saranno avviati cinque progetti pilota per coprogettare nuove soluzioni che siano sostenibili e inclusive. La terza fase sarà quella di diffusione delle idee e dei concetti che definiscono il nuovo Bauhaus europeo attraverso nuovi progetti, la creazione di reti e la condivisione delle conoscenze, in Europa e altrove.
Fonte: primaonline.it
È in programma martedì 16 febbraio 2021, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 (inizio collegamento alle ore 17:15), il webinar intitolato “Il progetto di Vita delle persone con disabilità durante e dopo il Covid-19”, primo di una serie di webinar organizzati da questo Servizio Nazionale dal titolo “Una crisi da non sprecare”. L'incontro prevede l’intervento del Prof. Roberto Franchini, docente del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e sarà accessibile in lingua dei segni.
Per poter accedere al webinar occorre rivolgersi alla segreteria di questo Servizio Nazionale (email This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.; tel. 06-66398.311).
I fondi raccolti resteranno sul territorio per assistere le famiglie friulane e finanziare il progetto del Centro Internazionale di Trieste
Successo per l’iniziativa benefica ‘Rondelle per la ricerca’, ideata dall’udinese Ivano Gallici per raccogliere fondi da destinare alla ricerca (progetto di ricerca con sede a Trieste) e assistenza delle famiglie del territorio con SLA. Gallici ha trasformato il maestoso cedro secolare della città in ‘Rondelle’ per raccogliere donazioni mirate alla lotta contro la SLA, malattia che ha colpito un suo caro amico, scomparso pochi giorni fa.
La somma raccolta, più di 23mila euro, è stata donata da Gallici alla sezione regionale del Friuli Venezia Giulia di AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Una parte di questa somma sarà destinata al progetto di ricerca ‘EPICON’, vincitore del Bando 2020 di Fondazione AriSLA, coordinato da Marco Baralle del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste.
Il libro bianco del verde 2021. Da confagricoltura e assoverde un invito al cambiamento in nome della salute
Confagricoltura e Assoverde, supportati da un Comitato tecnico e scientifico, hanno avviato un percorso di confronto e di collaborazione con i principali operatori del settore del verde, pubblici e privati, per la stesura di un “Libro Bianco”, come sfida e occasione “Per un Neorinascimento della cura e della gestione del verde”.
La pandemia ha messo in luce il grande beneficio che il verde urbano può apportare alla vita quotidiana: parchi, giardini e, più in generale, piante e alberi negli spazi delle città contribuiscono significativamente alla sensazione di benessere derivante dalla loro fruizione o dalla loro semplice presenza. Di qui la necessità di un cambio di passo nelle metodiche di cura del verde, che spesso risultano obsolete o di scarsa qualità rispetto agli standard imposti dalle nuove conoscenze e sensibilità.
Con l’aggravarsi delle problematiche ambientali, che molte ricerche internazionali considerano connesse con la salute e tra le cause principali di molte malattie, questi temi sono ormai improrogabili e richiedono la collaborazione di tutti.
Ai primi tavoli tecnici Confagricoltura e Assoverde hanno coinvolto referenti istituzionali, interlocutori politici, tecnici delle amministrazioni, università, enti di ricerca, associazioni di categoria, imprenditori e professionisti.
I prossimi appuntamenti, aperti a quanti vorranno aderire, scandiscono un percorso che vuole diventare permanente per raccogliere, ogni anno, all’interno del Libro Bianco, soluzioni e proposte concrete per indirizzare l’azione istituzionale verso ulteriori energie, norme e regolamenti più adeguati e con idonee coperture economiche e finanziarie.
Allegato al Libro Bianco è il “Quaderno Tecnico” che illustra le soluzioni innovative provenienti dal mondo imprenditoriale.
La difesa della biodiversità e un nuovo equilibrio tra l'uomo e la natura rimangono gli obiettivi di base di questo libro. Vari tavoli tecnici seguiranno a breve. I primi risultati saranno illustrati nella prossima edizione della fiera MyPlant&Garden, mentre la presentazione ufficiale è prevista in due giornate di convegno, in primavera.
Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Gualtiero Bassetti, è tornato a Roma in questi giorni nel suo ufficio, dopo essersi rimesso dalla malattia per il COVID-19. Tra i primi appuntamenti, un colloquio con i direttori dei media CEI per esprimere, simbolicamente a tutti gli organi d’informazione, gratitudine per la vicinanza e l’attenzione dimostrate durante il ricovero. Conversando con loro il Cardinale Presidente si è soffermato sull’attualità italiana:
«Sono ore d’incertezza per il nostro Paese. In questo momento guardiamo con fiducia al Presidente della Repubblica che con saggezza saprà indicare la strada meno impervia. Trovo un forte stimolo nelle parole pronunciate proprio dal Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: “Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori”. Aggiungo: questo è anche tempo di speranza! Ci attendono mesi difficili in cui ricostruire le nostre comunità. Per questo, lo sguardo deve puntare a uscire dall’emergenza sanitaria e alle fondamenta di una nuova stagione che non lasci indietro nessuno».
Legge 20 luglio 2000, n. 211
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Giorno della Memoria 2021. Il 27 gennaio è una data fondamentale nel calendario civile e da sempre rappresenta per il Polo del ‘900 e per i suoi Enti partner un momento importante per affermare il proprio ruolo di presidio civile e la propria funzione di centro culturale al servizio della cittadinanza.
Programma per il Giorno della Memoria 2021:
Lunedì 18 gennaio, ore 18.00 | Online sul canale YouTube del Centro studi Piero Gobetti
La memoria rende liberi. Omaggio a Liliana Segre. Reading a cura di Mariachiara Borsa e Pietro Polito a partire dal volume La memoria rende liberi. La vita spezzata di una bambina nella Shoah, a cura di Enrico Mentana
Mercoledì 20 gennaio | Online sui siti del Museo diffuso della Resistenza e del Consiglio Regionale del Piemonte
Che cosa sono le Pietre d’inciampo? Una clip video per raccontare l’idea progettuale della forma di arte pubblica realizzata dall’artista tedesco Gunter Demnig, i suoi sviluppi nel panorama continentale, il progetto torinese e il parallelo progetto didattico che vede ogni anno la partecipazione degli studenti di alcuni istituti scolastici torinesi.
Lunedì 25 gennaio, ore 10.00 | Online su Streen.org
Cineteca della Deportazione. L’Ancr propone la visione di un cortometraggio Brundibár – Il teatro per la libertà (Premio Filmare la storia 17) realizzato dalla classe V A dell’ IPSSAR “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria (CH) Abruzzo, (2019, 13’01”) e del film documentario Theresienstadt, la città che Hitler regalò agli ebrei, a cura di Michele Bongiorno con la regia di Jan Ronca (2004, dur. 50’). Consigliato per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Proiezione online gratuita con prenotazione obbligatoria – info e prenotazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 4380111
Martedì 26 gennaio, ore 9.00 e 11.30 | Online
Il Giorno della Memoria tra cinema e storia. Il percorso didattico, riservato alle scuole primarie, prevede un Laboratorio Sulle Pietre D’inciampo (in modalità DDI su prenotazione) a cura del Museo Diffuso della Resistenza, e la proiezione gratuita in streaming del film Il Grande Dittatore a cura del Museo del Cinema. Costo laboratorio sulle pietre d’inciampo a cura del Museo della Resistenza: € 60 a classe. Info e prenotazioni: Museo del Cinema This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 8138516. Museo della Resistenza This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 01101120788
Martedì 26 gennaio, ore 10.00 | Online su Streen.org
Cineteca della Deportazione. L’Ancr propone la visione del film Austerlizt di Sergei Loznitsa (Germania 2016, dur. 93’). Consigliato per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Proiezione online gratuita con prenotazione obbligatoria – info e prenotazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 4380111
Martedì 26 gennaio , ore 18.00 | Online
Dai campi di calcio ad Auschwitz. Presentazione del volume di Gianni Cerutti, L’allenatore ad Auschwitz. Árpád Weisz: dai campi di calcio italiani al lager, nell’ambito del progetto integrato Sfide sconfinate. A cura di Istoreto e Unione Culturale
Mercoledì 27 gennaio, ore 9.00 e 12.15 | Online
Il Giorno della Memoria tra cinema e storia. Il percorso didattico, riservato alle scuole secondarie di II grado, prevede un Laboratorio Sulle Pietre D’inciampo (in modalità DDI su prenotazione) a cura del Museo Diffuso della Resistenza, e la proiezione gratuita in streaming del film Il Grande Dittatore a cura del Museo del Cinema. Costo laboratorio sulle pietre d’inciampo a cura del Museo della Resistenza: € 60 a classe. Info e prenotazioni: Museo del Cinema This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 8138516
Museo della Resistenza This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 01101120788
Mercoledì 27 gennaio, dalle ore 9.30 | partenza da Corso Vercelli 121- via Bava 43 –via Parma 24 – via Campana 19 – corso Matteotti 53 – via Cibrario 104 – corso Regina Margherita 128 (posa pubblica intorno alle ore 15.00)
Posa delle Pietre d’inciampo 2021. Quest’anno, per la prima volta dal 2015, non sarà presente Gunter Demnig per installare gli Stolpersteine a causa delle limitazioni legate alla pandemia. Le Pietre verranno posate nella città di Torino proprio nel Giorno della Memoria grazie alla collaborazione della squadra tecnica del Comune. Se la normativa lo permetterà, saranno presenti i richiedenti delle installazioni, una delegazione di studenti per ogni classe partecipante al progetto omonimo e le Autorità per la posa pubblica. Alle pose pubbliche possono partecipare i cittadini e gli studenti previo rispetto delle norme di distanziamento sociale in vigore e dell’utilizzo dei DPI.
Info: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 01120783
Mercoledì 27 gennaio, ore 10.00 | Online su Streen.org
Cineteca della Deportazione. L’Ancr propone la visione di un cortometraggio #AnneFrank – Vite parallele di Sabina Fedeli e Anna Migotto. Consigliato per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Proiezione online gratuita con prenotazione obbligatoria – info e prenotazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 4380111
Mercoledì 27 gennaio, ore 18.00 | Diretta web radio dal Fondo Tullio De Mauro su Tradi Radio
Adotta un negazionista (parte 1). L’incontro ha come protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori che sono invitati, assieme ai loro professori, partendo dalla riflessione storica, a indagare sul significato della parola negazionismo oggi, a prendersene cura e a ridarle il suo significato originario e riflettere sulla pericolosità di questa ideologia. A cura della Rete Italiana di Cultura Popolare in collaborazione con Fondo Tullio De Mauro, IIS Aalto Sella Lagrange, IIS Bosso Monti e Liceo Einstein. Info: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Mercoledì 27 gennaio | Online sui canali del Polo del ‘900
Podcast per il Giorno della Memoria per ripercorrere le vicende della persecuzione degli ebrei italiani, dalle leggi razziali al 1945 attraverso letture, musiche ed interventi autoriali a partire dal libro di Rosetta Loy, La parola ebreo.
Mercoledì 28 gennaio, ore 9.00 e 11.30 | Online
Il Giorno della Memoria tra cinema e storia. Il percorso didattico, riservato alle scuole secondarie di I grado, prevede un Laboratorio Sulle Pietre D’inciampo (in modalità DDI su prenotazione) a cura del Museo Diffuso della Resistenza, e la proiezione gratuita in streaming del film Il Grande Dittatore a cura del Museo del Cinema. Costo laboratorio sulle pietre d’inciampo a cura del Museo della Resistenza: € 60 a classe. Info e prenotazioni: Museo del Cinema This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 011 8138516
Museo della Resistenza This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – 01101120788
Giovedì 28 gennaio, ore 17.30 | Online sui canali della Fondazione Nocentini
In ricordo di Pensiero Acutis, ex internato militare: i suoi diari e la sua testimonianza. A cura della Fondazione Nocentini e dell’Anei – sez. Torino
Domenica 7 febbraio , ore 18.00 | Online
Lettura scenica Mikołajska 26 a cura di Mangrova Teatro, Beata Dudek-Davide Capostagno sulla figura di Zuzanna Ginczanka, poetessa polacca, ebrea originaria di Kiev. A cura dell’Istoreto e del Consolato Onorario della Repubblica di Polonia in Torino, in collaborazione con Comunità Ebraica di Torino, Comunità Polacca di Torino, con il sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano
Martedì 9 febbraio, ore 18.00 | Online sui canali del Circolo dei Lettori e del Polo del ‘900
Vuoti di memoria. Il 27 gennaio tra istituzionalizzazione e consapevolezza con Diego Guzzi, Anna Mastromarino e Luca Rolandi.
Roma: è morto don Elvio Damoli a 88 anni: guidò la Caritas italiana. Nato a Negrar, in provincia di Verona, il 4 agosto 1932, era religioso dell’Opera don Calabria e dal 1996 al 2001 è stato direttore della Caritas italiana, raccogliendo l’eredità di monsignor Giuseppe Pasini.
Di seguito una nota della Caritas italiana: «Don Elvio lascia a tutti il ricordo e l’esempio della sua grande capacità di ascolto, la sua ferma convinzione dell’importanza del dialogo, del confronto costante, della condivisione, di un cammino da costruire insieme, con l’apporto di tutte le Caritas, a servizio della Chiesa che è in Italia».
Per parlare di trans-umanesimo occorre partire dal concetto che esso suppone, quello di umanesimo, per sua natura in stato di costante trasformazione. Il cambiamento è insito tanto nell’umanità quanto nell’umanesimo; temerlo dunque, in toto e a priori, risulterebbe privo di ragionevolezza. Il diritto agisce e sopravviene in un momento successivo rispetto ai grandi processi di cambiamento, per mettere ordine e ricondurre a sistema le nuove realtà. A oggi siamo esattamente nel mezzo, in una situazione in cui l’intelligenza artificiale (IA) è già parte integrante della nostra vita ma la sua regolazione non è ancora sufficientemente definita. Nel valutare, però, l’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di approccio al trans-umanesimo, e dunque nel tentativo di identificare una soglia entro la quale l’uomo resta uomo e oltre la quale l’uomo diventa trans-umano, sembra fondamentale partire dalla finalità della tecnologia stessa. Se prendessimo ad esempio un pacemaker, cioè una macchina che sostanzialmente migliora la qualità della vita umana, è evidente che in questo caso la finalità della tecnologia sia il benessere dell’uomo. Differente è invece la commistione fra macchina e uomo qualora l’obiettivo sia la costruzione, ad esempio, di un superuomo per finalità di puro dominio, ad esempio, militare. Il dibattito, in tal caso, si traspone su un livello morale. La discussione, dunque, verte non sulle finalità dell’IA bensì su quelle che l’uomo sceglie che siano perseguite attraverso l’IA. Anche a questo serve il diritto: valutare che il fattore tecnologico non si imponga sui valori consacrati nelle carte costituzionali e nella Carta dei diritti dell’uomo. Medesima è la dinamica che muove il dibattito sul riconoscimento della soggettività giuridica e della responsabilità in capo ai sistemi di intelligenza artificiale. Esiste una notevole letteratura in merito e si è anche teorizzata la possibilità di forme di responsabilità penale della macchina, prospettando, come possibile sanzione, una pena costruita secondo il principio di equivalenza tra macchina uomo, e cioè la (anche temporanea) disattivazione. Ma come parlare di pena in un contesto in cui la nostra Costituzione esige che essa abbia anche finalità rieducativa, inapplicabile nel caso di una macchina? In realtà è sempre l’uomo a definire le finalità di un’intelligenza artificiale, sicché apparirebbe privo di senso sanzionare un esecutore privo di capacità interpretativa e decisionale. Per questo lo sguardo rivolto verso il fenomeno deve essere di sollecitazione e di grande attenzione, ma non di eccessiva preoccupazione. Gli strumenti di intelligenza artificiale possono essere di grande supporto nelle attività umane, purché sia sempre garantita all’uomo la possibilità di intervento e/o di controllo degli stessi. Lo stesso discorso vale da un punto di vista giuridico. Il supporto artificiale è di grande utilità nelle attività giuridiche, purché però le decisioni ultime restino sempre appannaggio dell’essere umano. Com’è stato dimostrato, infatti, l’IA agisce massimizzando l’efficienza nelle attività computazionali ma resta ancora inefficiente in quelle interpretative. Il documento del dicembre 2018 “European ethical charter on the use of artificial intelligence in judicial systems” della Commissione europea per l’efficienza della giustizia sottolinea l’importanza dell’applicazione delle tecnologie legate all’IA nel settore della giustizia, ma evidenzia l’importanza di un uso responsabile di tali tecnologie, nel rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e quindi del principio di non discriminazione, di qualità e sicurezza dei dati immateriali, di imparzialità ed equità, di controllo volto a fare in modo che i protagonisti del processo siano tutti attori informati. Lo stesso documento evidenzia, peraltro, come sia sostanzialmente inutile paragonare l’attività del giudice a quella di un computer: il ragionamento giuridico verte sulla valutazione dei fatti e sull’interpretazione delle norme, attività in cui l’intelligenza artificiale non possiede abilità. Interessante, a tal proposito, è la nota sentenza del caso Loomis vs Wisconsin, in cui, in seguito a valutazioni effettuate sull’imputato a mezzo di un software (Compas), si è sostenuto che il risultato ultimo di un accertamento deve essere sempre il frutto di una valutazione umana, che potrà eventualmente rivedere gli esiti dettati da un algoritmo.
Con gentile concessione di © Formiche rivista — numero 165
Quei fidanzatini, adolescenti in amore di 17 e 14 anni, che, nel milanese, si sono vicendevolmente sfregiati il volto, tagliandosi le guance all’altezza della bocca, hanno voluto imitare l’orrendo, doloroso sorriso, “be happy” di Joker. E lo hanno fatto per incidere una protesta che molti adolescenti adottano, “spostando” sul dolore fisico che si infliggono, allorquando si tagliano, il dolore psichico dell’insopportabile disagio interiore che avvertono. Per non sentirlo più, sostituendolo con una ferita che nessuno adulto, in questo caso, può far finta di non vedere. Infatti, assai spesso, i ragazzi che adottano questi iniziatici riti di resistenza al dolore, lo fanno tagliandosi le braccia e, poi, nascondendo le loro sanguinanti ferite nelle maniche di camicie e maglioni. I due fidanzatini, invece, quelle ferite hanno deciso di mostrarle, incidendosele vicendevolmente, sul volto. Ma, al contempo, quando sono stati soccorsi, hanno costruito intorno a quell’evento, la trama di una menzogna che la dice lunga sulla pericolosa incidenza dei peggiori modelli , affettivi, educativi, relazionali di comportamento, veicolati dall’ambiente sociale e culturale che li circonda e, ancora, dai mass media tradizionali e dal web. Hanno, infatti, raccontato alle loro famiglie, descritte dagli inquirenti come “normali” e, poi, ai soccorritori, di essere stati aggrediti da una “banda di coetanei” all’uscita della metropolitana. Per poi, confessare, di essersi inventati l’aggressione, per coprire il tremendo gioco al quale si erano sottoposti, con l’intento di verificare la loro resistenza al dolore fisico. Ora, anche se la chirurgia riuscirà - si spera! - a riparare esteticamente quei danni, è necessario chiedersi chi e in quanto tempo riuscirà a riparare i danni psicologici, sociali e culturali che quelle ferite hanno smascherato. Così, la folla dei Joker adolescenti che bussa alle nostre porte, non soltanto tagliandosi per ricercare ascolto e giustizia; non soltanto animando scontri tra gang rivali; non soltanto drogandosi, bevendo, spacciando, per seguire lo stile di “Gomorra” o di “Gangs of London”; non soltanto sprofondando nell’Internet addiction ma, anche, andando ad occupare le scuole, per tornare ad abitarle, nonostante il lockdown; facendo volontariato, assistendo gli anziani, contenendo i loro genitori e i loro educatori “disfunzionali” col sacrificio della loro adolescenza, si fa portatrice di un dolore, di una disfunzionalità, di un dissenso che nessuno tra quegli adulti cosiddetti “normali”, può continuare ad ignorare. Perché quella folla di Joker e non Joker, è espressione di una fantascienza che avanza, alimentando un contagio criminale che è necessario individuare, analizzare, contenere, curare e spegnere per il Bene del nostro presente e del Futuro che si va delineando proprio per loro. È compito degli adulti autorevoli e responsabili, siano essi educatori o governanti, farsene carico.
Prof.ssa Maria Rita Parsi