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giovedì, 25 Aprile, 2024

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Google e Rai Virtual Lis trionfano ai Brand Diversity Awards

Google e la piattaforma “Virtual Lis” di Rai sono i vincitori dei Diversity Brand Awards 2021, i premi riconosciuti alle aziende capaci di veicolare al mercato finale il loro reale impegno sul fronte D&I. I riconoscimenti sono stati assegnati durante la quarta edizione del Diversity Brand Summit, “Diversity Factor: born to build trust” e hanno visto vincitore “overall” Google per il suo lavoro diffuso sulla D&I, soprattutto su gender, orientamento sessuale e affettivo e disabilità, e vincitore “Digital” “Virtual Lis” di RAI, piattaforma capace di erogare servizi e contenuti nella lingua italiana dei segni mediante un avatar virtuale. I vincitori sono stati individuati dalla sintesi dei risultati di una web survey e delle valutazioni del Comitato Scientifico. il Diversity Brand Summit ha riunito per il quarto anno consecutivo i brand più inclusivi emersi dal Diversity Brand Index 2021, progetto di ricerca volto a misurare la capacità dei marchi di sviluppare con efficacia una cultura orientata alla Diversity & Inclusion attraverso le loro iniziative e attività realizzate in Italia. L’evento è organizzato e promosso dalla no profit Diversity, fondata da Francesca Vecchioni, e dalla società di consulenza strategica Focus MGMT e realizzato con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, condotto da Marta Perego e si è tenuto in formato digitale grazie alla partnership con Trevisan & Cuonzo e Extra.it, che ha fornito la piattaforma digital su cui si è svolto.

Il premio è andato a Google“Per aver lavorato in maniera diffusa sulla D&I, soprattutto su gender, orientamento sessuale e affettivo e disabilità; per aver compreso il proprio ruolo di brand consapevole e responsabile, lavorando su iniziative e attività disruptive, capaci davvero di cambiare e migliorare la vita di ognuna e ognuno di noi, abbattendo le barriere tangibili ed intangibili“.

Fabio Vaccarono, Vice President – Managing Director Italy di Google dice: “Fin dalle sue origini, Google è impegnata a rendere la diversità, l’equità e l’inclusione parte di tutto ciò che facciamo: dal modo in cui costruiamo i nostri prodotti, al modo in cui interagiamo con le persone nel posto di lavoro. Nel realizzare questa visione, abbiamo sempre sentito un elevato livello di responsabilità verso la società e la comunità in cui operiamo: per questo abbiamo fatto nostro il compito di incoraggiare rispetto, equità, uguaglianza nella diversità e inclusione. E nella situazione di emergenza che stiamo attraversando, l’impegno ad aiutare tutte le comunità a proteggere questi valori e tutelare i diritti che hanno acquisito negli anni e, in alcuni casi, acquisirne di nuovi si è fatto ancora più forte“.

Il Digital Diversity Brand Award ha voluto premiare la Rai per “l’iniziativa che più di altre ha saputo utilizzare la tecnologia in maniera differenziante nello sviluppo di una cultura di inclusione. Per aver compreso che in tutti i contesti è fondamentale sentirsi incluse ed inclusi, dal mondo scolastico al mondo culturale fino a quello professionale. Per aver sviluppato una piattaforma B2B2C, inquadrando anche il ruolo degli operatori intermedi, dei loro bisogni e la loro centralità per affermare un nuovo paradigma di inclusione. Per aver semplificato e reso accessibile la fase di progettazione di contenuti nella lingua italiana dei segni mediante avatar digitali; per aver lanciato una piattaforma web che tramite il “Dizionario” consente di visualizzare tutti i segni LIS presenti nel database e attraverso la sezione “Traduzione” permette di generare nuovi contenuti in LIS“.

Giovanni Parapini, direttore Rai per il Sociale si è espresso così: “Mentre vige ovunque la regola ferrea del distanziamento fisico, il servizio pubblico sa essere – come è suo dovere – fattore di coesione: contribuisce cioè a rompere l’isolamento di quelle persone che del contatto con gli altri hanno un bisogno vitale. Lo fa stavolta con un progetto che mette insieme un forte valore sociale e una tecnologia d’avanguardia, come è tipico delle realizzazioni del CRITS Rai, il Centro Ricerche, Innovazione tecnologica e Sperimentazione della Rai a Torino. Il Virtual LIS è rivolto alle persone sorde segnanti, con un Avatar che si esprime nella Lingua Italiana dei Segni: una piattaforma che si è ulteriormente arricchita con un’applicazione pensata per la didattica, che permette di imparare la LIS via web e generare nuovi contenuti. È un modo molto concreto attraverso il quale il servizio pubblico ribadisce che nessuno deve sentirsi escluso”.

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