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giovedì, 28 Marzo, 2024

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La nostra editorialista Gaia Simonetti firma un pezzo intitolato “Nasi rossi in cerca di sorrisi”

“Noi seminiamo sorrisi.” Sono parole che ci fanno fare subito amicizia. E il sorriso, si sa, che quando si accende, non si fa fermare dalla mascherina. E’ nuova luce per gli occhi. Ho conosciuto da remoto un gruppo di volontari, uomini e donne di cuore, che con il loro naso rosso cercano di tendere una mano ai piccoli pazienti. Le “conoscenze” avvengono tramite l’ipad, tanto di moda, in questo periodo sospeso. Nella video-chiamata, ho sentito ‘parlare’ il loro cuore, impegnato alla ricerca di sorrisi ritrovati, che troppo spesso sono andati persi, e non è facile farli riaffiorare. Si sono riuniti nell’Associazione VIP Claun (scritto come si pronuncia) Ciofega di Senigallia, che prende il nome nel ricordo del claun Ciofega, Francesco Conti. Presente sul territorio dal 2004, l’Associazione può contare sul supporto di circa 90 clown che prestano volontariamente servizio, ogni fine settimana, nelle strutture ospedaliere convenzionate. “Ogni clown partecipa con costanza agli allenamenti mensili per sviluppare le proprie capacità d’improvvisazione- spiega Andrea Diottalevi, presidente dell’Associazione e in arte claun Micciu- sono orientati alla coesione del gruppo e alla crescita personale oltre che alla “preparazione” alle avversità ed al rifiuto che, talvolta, si incontrano sulla propria strada.” In tempo di Covid-19, il gruppo porta avanti le attività di volontariato con lo “Smart-clowning”. “Abbiamo trovato una soluzione- come spiega il presidente – con il COVID Hotel, una struttura gestita dalla CARITAS di Senigallia. Ospita persone che devono trascorrere il periodo di quarantena, lontani dai familiari o amici. Non avevamo il contatto fisico, ma gli ospiti ci hanno accolto con un abbraccio trasmesso dal cellulare o dal computer. L’energia è riuscita a passare dallo schermo.” Il collegamento sta per chiudersi quando indossano i nasi rossi. Gli occhi si illuminano. Di amore. Come quando salgono le scale delle strutture ospedaliere per raggiungere i piccoli pazienti.

Gaia Simonetti

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