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giovedì, 25 Aprile, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

La pandemia dei dati. Ecco il vaccino

Il libro, uscito a novembre per Mondadori, è stato scritto da Armando Massarenti e Antonietta Mira.

La pandemia dei dati è, come ogni pandemia, terribilmente infettiva, forse letale. Ha inondato le nostre vite in occasione dell’emergenza Covid-19 con tabelle, grafici, proiezioni statistiche, ma già da tempo, senza che quasi ce ne accorgessimo, viviamo immersi nei dati. Come riuscire a stare a galla? Come salvarci da questa invasione di numeri? E come ritrovare proprio attraverso i numeri il senso dell’orientamento? Questo libro vi fornirà il vaccino contro la pandemia dei dati. E, una volta vaccinati, sarete in grado di vincere le altre sfide del digitale grazie ad anticorpi che vi faranno sentire al sicuro. Anticorpi culturali, naturalmente, il cui ingrediente fondamentale è il pensiero critico, una scatola degli attrezzi che comprende i concetti di base del ragionamento probabilistico. Il libro, evitando il più possibile tecnicismi, fornisce questi strumenti di navigazione, e si rivolge al lettore cui sta a cuore il bene più prezioso per i cittadini del nostro tempo: la capacità di pensare con la propria testa.

Contributo alla statistica, Wisława Szymborska 

Su cento persone:

che ne sanno sempre più degli altri

– cinquantadue;

insicuri a ogni passo

– quasi tutti gli altri;

pronti ad aiutare,

purché la cosa non duri molto

– ben quarantanove;

buoni sempre,

perché non sanno fare altrimenti

– quattro, be’, forse cinque;

propensi ad ammirare senza invidia

– diciotto;

viventi con la continua paura

di qualcuno o qualcosa

– settantasette;

dotati per la felicità,

– al massimo poco più di venti;

innocui singolarmente,

che imbarbariscono nella folla

– di sicuro più della metà;

crudeli,

se costretti dalle circostanze

– è meglio non saperlo

neppure approssimativamente;

quelli col senno di poi

– non molti di più  

di quelli col senno di prima;

che dalla vita prendono solo cose

– quaranta,

anche se vorrei sbagliarmi;

ripiegati, dolenti

e senza torcia nel buio

– ottantatré

prima o poi;

degni di compassione

– novantanove;

mortali

– cento su cento.

Numero al momento invariato

. . . . .

La statistica, Trilussa

Sai ched’è la statistica? È na’ cosa

che serve pe fà un conto in generale

de la gente che nasce, che sta male,

che more, che va in carcere e che spósa.

Ma pè me la statistica curiosa

è dove c’entra la percentuale,

pè via che, lì, la media è sempre eguale

puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno

seconno le statistiche d’adesso

risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra nelle spese tue,

t’entra ne la statistica lo stesso

perch’è c’è un antro che ne magna due.

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