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giovedì, 28 Marzo, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

La Verità intervista a Paola Severini Melograni. Su Rai 2 il viaggio nella disabilità e nelle vittorie dei suoi protagonisti

Proponiamo l’articolo pubblicato oggi sul quotidiano la Verità, con un’intervista realizzata al nostro direttore Paola Severini Melograni in cui racconta  il suo lavoro per le persone con disabilità e le sue battaglie. Severini ringrazia il direttore di Rai per il sociale Giovanni Parapini, il direttore di Rai Pubblica Utilità Giuseppe Sangiovanni, il direttore di Rai 2 Ludovico Di Meo e il vicedirettore Adriano De Maio, e  invita tutti a seguire le puntate di “O anche no”  in onda ogni venerdì su Rai  2. 

Su Rai 2 il viaggio nella disabilità e nelle vittorie dei suoi protagonisti Venerdì in seconda serata «0 anche no» racconterà l’autismo assieme a chi ne è affetto di CLAUDIA CASIRAGHI ¦ Una trasmissione televisiva, per ridefinire i canoni comportamentali della nostra società. O anche no, contenitore Rai dedicato all’inclusione e alla solidarietà, è figlio di una volontà precisa. «Vorremmo dare una speranza a tutte le famiglie che temono di non potercela fare», spiega Paola Severini Melograni, una carriera illustre nel terzo settore. «Ogni giorno, riceviamo una media di 200 e-mail. Abbiamo un pubblico giovane che ci segue, circa mezzo milione di famiglie che ci ama. Queste famiglie, all’interno delle quali un membro è affetto da handicap, vogliono sapere che qualcuno ce l’ha fatta. Noi raccontiamo loro queste storie. Raccontiamo loro, ogni settimana, che è possibile un mondo in cui ragazzi normodotati si mescolano con ragazzi con delle disabilità. Lo facciamo senza buo nismo, senza la pornografia del dolore», con un’allegria che la giornalista Rai saprà portare con sé anche nell’appuntamento di venerdì prossimo, quando O anche no, a mezzanotte e mezza, su Rai 2, racconterà l’autismo, nella giornata mondiale per la consapevolezza del disturbo.

«Siamo riusciti ad avere con noi David Shore, sceneggiatore e produttore televisivo canadese che, tra le tante serie, ha ideato Doctor House e The Good Doctor, show incentrato su un giovane medico autistico, affetto dalla Sindrome del Savant», racconta la Severini Melograni, che nell’episodio dedicato a una più profonda consapevolezza del disturbo dello spettro autistico cercherà di normalizzare quel che ancora viene etichettato come «diversità». «Lo schema di questa puntata di 0 anche no», in replica alle 9.30 della domenica di Pasqua, «E lo stesso delle puntate passate. Avremo le magie di Andrea Paris, le notizie della giovane Rebecca Zoe De Luca, giornalista quattordicenne affetta da atrofia muscolare spinale. Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi, ci presenterà Lo specchio di Lorenzo, una nuova striscia animata dedicata al tema dell’autismo». Poi, Massimo Bottura porterà gli spettatori a conoscere Il Tortellante, laboratorio fondato perché giovani e adulti affetti da disturbo dello spettro autistico possano imparare a produrre pasta fresca fatta a mano, e Pizzaut, progetto di inclusione lavorativa per persone autistiche, racconterà le sue pizze, ivi compresa quella ribattezzata dpcm. «Nel nostro dizionario, non esiste la parola “poverino”.

Quello della disabilità è un mondo estremamente positivo: un ragazzino disabile, all’interno di una classe, pub avere un potere terapeutico sui bulli. Vogliamo ribadire che i ragazzi autistici possono fare una vita meravigliosa, lanciare lo stesso mes saggio che ho lanciato quando ho insistito per portare Ezio Bosso a Sanremo». Allora, la battaglia combattuta da Paola Severini Melograni è stata lunga e faticosa. Ma la presenza, all’Ariston, del pianista, il suo effetto dirompente è valso ogni sforzo. Bosso, scomparso nel 2020 per l’aggravarsi di una patologia neurodegenerativa, ha dimostrato come i limiti che la disabilità si dice porti con sé siano frutto di un pregiudizio, di una scarsa conoscenza. 0 anche no, dove nel corso dell’anno sono stati ospiti (senza alcun cachet) artisti del calibro di Carlo Verdone e Marlee Matlin, «È un lavoro utile al bene comune. Insieme, siamo riusciti a fare della disabilità un tema. Ci siamo messi al servizio di questo pubblico speciale con l’obiettivo di applicare i termini di contratto della Rai. Il canone in bolletta dà diritto a delle risposte». O anche no ha saputo darne di proprie, catturando con estrema positività l’attenzione di un pubblico eterogeneo. Che, forse, meriterebbe di vedersi rappresentato in uno spazio più consono, più vicino, magari, alla prima serata di Rai Due.

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