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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Le ultime parole di Cristo: il M° Riccardo Muti in dialogo con il prof. Massimo Cacciari tra Masaccio e Haydn

Oggi 1° aprile alle ore 18.30 si terrà online sui canali di CUBO-Museo d’impresa del Gruppo Unipol, della Società editrice il Mulino e sulla pagina Facebook del Museo e Real Bosco di Capodimonte un dialogo in streaming tra il M° Riccardo Muti e il professor Massimo Cacciari dal titolo Le ultime parole di Cristo, ispirato al volume “Le sette parole di Cristo”, edito da Il Mulino nel 2020. In un incontro tra musica e filosofia, religione e arte, a offrire la trama del dialogo sono due opere: la Crocifissione di Masaccio e la partitura di Franz Joseph Haydn ispirata alle ultime parole pronunciate da Cristo sulla croce e composta per la cerimonia del Venerdì Santo.  

Intervengono anche Sylvain Bellenger direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e Vittorio Verdone, direttore Corporate Communications and Media Relations del Gruppo Unipol e moderato dell’incontro. 

Il direttore Sylvain Bellenger sarà in collegamento dalla sala del Museo e Real Bosco di Capodimonte in cui è allestita l’opera del Masaccio accanto a quella di Masolino da Panicale. Dall’analisi storico-artistica dell’opera – il fondo dorato, il Cristo in croce, la Vergine, San Giovanni e la figura imponente della Maddalena bionda con il mantello rosso e le braccia aperte al cielo – partiranno profonde riflessioni culturali e filosofiche per giungere all’idea centrale, espressa nel volume edito dal Mulino, che il pensiero non scaturisce soltanto da immagini che poi si traducono in parole, ma anche dai suoni che possono divenire musica: la pittura per quanto possa essere vertiginosa, ci inchioda a una prossimità, a una vicinanza col dipinto, mentre la musica, per la sua capacità di raggiungerci senza mediazioni, ci trasporta verso lontananze impensabili. 

Massimo Cacciari nelle pagine del libro si rivolge al Maestro Muti:“Prima di eseguire Le sette parole di Cristo sulla croce, hai invitato il pubblico dicendo: ‘Vi troverete in questo ascolto ciascuno con la propria vita, i propri dolori, le proprie paure, le proprie speranze, tutti uniti in Cristo; cioè, l’umanità di Cristo è l’umanità di voi che ascoltate’. E già in questa riflessione c’è tutta la profondità dell’intreccio tra arte e musica, da cui partirà il loro dialogo il 1° aprile, Giovedì Santo, sulle ultime frasi del Cristo morente, che si fanno musica e senso universale, e che trascendono l’immagine stessa, divenendo pura astrazione. 

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