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sabato, 20 Aprile, 2024

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“Nonna, perché non mi porti allo stadio?”

Una bambina di 6 anni, dalle lunghe trecce castane, aspettava la domenica per tirare fuori dal cassetto la sciarpa lavorata a maglia con i colori della squadra del cuore. Accarezzava la sciarpa come il vento d’autunno in una giornata in cui il sole fatica a uscire dalla nuvola, che lo vuole nascondere. “Corri, Gaia, prendi la sciarpa ed andiamo. Se facciamo presto, riusciamo a vedere gli ultimi 15 minuti della partita perché aprono i cancelli”. Ricordo la corsa felice sul viale dei Mille per raggiungere lo stadio “Artemio” Franchi di Firenze. Da quel giorno, sono passati anni. Macinati come i chilometri che la vita ti porta a percorrere. Fu nonna Lina a portarmi per la prima volta in uno stadio. Colori, canti e abbracci ne erano la cornice. Dal passato come un nastro che si avvolge verso il presente con il calcio declinato al sociale. “I nonni sono un tesoro”: le parole di Papa Francesco sono adottate dalla Lega Pro. La Lega Pro e i suoi club, infatti, dedicano ai nonni, per la seconda stagione consecutiva, il turno di campionato in programma dal 3 al 5 ottobre. “E’ il nostro modo per dire grazie ai nonni – spiega Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro- in particolare, nel giorno della loro festa nazionale, che cade il 2 ottobre prossimo.  Sono punti di riferimento e certezze nella vita e svolgono un’importante funzione sociale. I nonni sono testimonianze di passione e storia, e spesso, sono coloro che avvicinano i nipotini al calcio”.

Gaia Simonetti

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