Perdere le parole, trovare le parole propone una riflessione che, partendo da storie di grave disabilità comunicativa, apre a una prospettiva più generale sull’importanza dell’uso della parola nel nostro tempo.
Sabato sarà un’occasione per riunirci e riflettere insieme sul significato delle parole, su ciò che rappresentano, sull’uso che ne facciamo.
Partiremo da storie di disabilità comunicativa, per esplorare il legame tra letteratura e disabilità, che Ervas, autore, tra gli altri, di “Se ti abbraccio non aver paura”, ritiene necessario:
“Certe storie chiedono allo scrittore poesia, scelta delle parole, empatia, enfasi, positività. Perché scriverle con arte, rispetto, con amore, implica riconoscere tutta la fatica, il dolore sottostante…almeno la scrittura può essere sostenente, una sorta di acqua che tenga a galla. È come riconoscersi umani, della stessa specie, in un momento di difficoltà. Credo che, nella vita reale, sia più efficace un approccio inspirato alla speranza che alla rabbia, soprattutto quando devi combattere battaglie di lunga durata.”* ha detto l'autore in un’intervista rilasciata per “Comunicare”, la rivista scientifica di Fondazione Benedetta D'Intino.
Per seguire la diretta streaming: https://bookcitymilano.it/eventi/2020/perdere-le-parole-trovare-le-parole
In occasione dell’evento si terrà la premiazione della X edizione del Premio Benedetta D’Intino sul tema “Quando non si può parlare. Esperienze con la disabilità comunicativa”, che ha visto sul podio le giornaliste Sandra Salvato e Patrizia Senatore. A moderare l’evento sarà Barbara Rachetti, disability manager e giornalista di Donna Moderna