Delle diverse abilità o del mondo delle disabilità non è che non si parli, anzi. Psicologi, insegnanti, famiglie, operatori socio sanitari, vengono chiamati a discutere e a riferirne in ogni dove. Ma poi? Chi raccoglie il punto di vista delle tante persone che in diversi modi vivono la propria disabilità o quella altrui? Quali possono essere le tante narrazioni possibili sul mondo delle disabilità, narrate da chi ogni giorno le vive in prima persona e da chi ne è a stretto contatto nel proprio ruolo, professione o vocazione?
Zoe Rondini scommette su questo spazio bianco. Con mille ostacoli ammessi dalla stessa, nel corso di un lavoro di indagine durato 10 anni, l’autrice incontra un gruppo di circa trenta persone e attraverso la forma - intervista, raccoglie il loro peculiare punto di vista. Chi risponde, cerca come può di non consumare, ma al contrario di estendere e rivitalizzare, sotto molteplici lenti, il concetto di disabilità: dalla famiglia alla scuola, dalla routine all’arte, dal tempo libero al lavoro, dalla politica ai diritti, dall’ amicizia all’amore e la sessualità, cercando di sfatare luoghi comuni e tabù.
Il testo è diviso in due sezioni: una prima parte che raccoglie le interviste, una seconda dove si evince il punto di vista di Zoe sulle medesime tematiche, sotto forma di articoli che provengono dal suo portale Piccologenio.it
Arricchito dai contributi dei professori Serena Veggetti, Nicola Siciliani de Cumis e Adriano Bompiani, questo testo, ibrido nella sua forma, al confine tra saggio, inchiesta e intervista polifonica, si rivolge alla stessa comunità protagonista delle sue interviste: persone con disabilità, famiglie, insegnanti ed educatori, giornalisti, scrittori, pedagogisti, psicologi, medici, studenti, amanti del teatro e del cinema, attori, registi e autori, nell’intento di allargare la comunità abile nel raccontare e con l’auspicio che ogni lettore e lettrice diventi a sua volta una o uno dei possibili, futuri… RaccontAbili.