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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Rebecca Zoe De Luca: il 25/11 cambiamo punto di vista e fatti contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Si tratta di un giorno estremamente importante, che deve essere celebrato da tutti/e ovunque indipendentemente dal sesso. Eppure, purtroppo, ci dono ancora persone che si ostinano a sostenere che i casi di violenza sulle donne siano episodi isolati e che scaturiscano da disturbi mentali, abuso di alcol, droghe o addirittura da un vestito troppo corto o attillato, come se la brutalità umana dipendesse dall’orlo di un abito.

Bisogna essere consapevoli: in Europa 1 donna su 10 – di età pari o superiore ai 15 anni – ha subito qualche forma di violenza sessuale, 1 su 20 è stata stuprata – si stima che siano circa 9 milioni di donne solo in Europa -, poco più di una su 5 è stata vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte di un partner. Ma se già questi dati sono spaventosi e schioccanti – io stessa li ho dovuti rileggere più volte perché non credevo ai miei occhi – la cosa peggiore è la giustificazione degli stessi. Non è una leggenda metropolitana il fatto che la violenza, addirittura un atto vile e disumano come lo stupro, vengano quasi giustificati se non addirittura sminuiti.

I dati rilevati dall’Istat nel 2019 ed in seguito diffusi da Amnesty International e Italia, mostrano che il 32% della popolazione giustifica lo stupro in determinate circostanze – di questo 32%, il 15% se è stato fatto utilizza di alcolici, il 16% se la vittima ha avuto atteggiamenti intimi con l’aggressore prima della violenza, il 9% se non ha detto esplicitamente no e via discorrendo. Mi sono limitata ad esporre dati su violenze principalmente sessuali, eppure si potrebbero elencate tantissime altre forme di abusi e violenze. Non voglio dilungarmi troppo, credo che i dati e i fatti di cronaca si commentino da soli.

Il 25 novembre, Giornata contro la Violenza sulle Donne, non deve indurci a denunciare solo ed esclusivamente un giorno all’anno, ma a fare in modo di guardarci intorno e cambiare radicalmente non solo il nostro punto di vista, ma anche e soprattutto i fatti.

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