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giovedì, 25 Aprile, 2024

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Salute mentale: chi ha tradito la Legge 180

Su Repubblica, un lungo articolo di Peppe Dell’Acqua sulla rivoluzione di Basaglia, i grandi cambiamenti, ma anche i rischi e le speranze disattese. Un protagonista spiega le difficoltà di oggi. E lancia l’allarme: “guai a ritornare a cure disumane”. Ne riportiamo alcuni passaggi

L’Italia spende troppo poco

«Il nostro Paese spende poco meno del 3% del budget nazionale della Sanità per la salute mentale (con differenze notevoli tra le 20 regioni), a fronte del 10-15% di altri Paesi come Francia, Inghilterra, Finlandia. Aspettando le risorse, molti operatori entusiasti invecchiano e, delusi, prendono strade diverse. E ognuno si ritrova a difendere, timoroso, il proprio misero spazio dalla presenza dell’altro, mentre i territori delle aziende sanitarie diventano sconfinati e i dipartimenti e le organizzazioni tra accorpamenti e fusioni si trovano spaesati in circoscrizioni sconosciute, segnate con un tratto di matita sulla carta da amministratori di “alta formazione manageriale”».

L’indifferenza

«La dimensione amorosa, soggettiva, utopica e un po’ sognante si è andata perdendo. E con essa non c’è più traccia del senso di appartenenza di quell’attenzione etica, politica e umana che avrebbe dovuto essere l’interrogazione dominante nei luoghi di questi mestieri».

Non c’è più tempo

«Basterà continuare a parlare di budget di salute, di Lea, di fondi europei e così via? Penso che non basterebbe. Non c’è più tempo. È il momento di denunciare con parole chiare, anche se dolorose, le distorsioni, le regressioni e i crimini di pace quotidiani che continuano ad accadere. La ingovernabilità delle differenti e contrastanti politiche regionali, delle inutili formazioni accademiche, delle povertà di cultura e di risorse delle aziende sanitarie in ordine alla salute mentale, sono evidenti. Un gruppo di operatori, del quale ho fatto parte, ha compilato un progetto di legge, con l’intenzione di dare unitarietà alle politiche di salute mentale, portato in Parlamento dalla Senatrice Nerina Dirindin e ripreso in questa legislatura alla Camera dall’On. Elena Carnevale e al Senato da Paola Boldrini (DDL 11 luglio 2018,). Forse bisognerebbe ricominciare da lì».

A questo link sui può leggere l’articolo copleto: https://www.repubblica.it/salute/2021/05/28/news/il_cambiamento_tradito-303050734/

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