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venerdì, 26 Aprile, 2024

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Torna la nostra editorialista Gaia Simonetti, con un articolo intitolato “Il valore della vita”

Stefano e Stefania sono due genitori di Firenze. A me piace chiamarli “maestri” di coraggio. Li ho conosciuti anni fa in un pomeriggio di gennaio, quando il freddo entra nelle ossa, ma si ‘scioglie’ col calore di un abbraccio. Li abbracciai e da lì nacque un’amicizia.

Avevo letto della loro storia e della perdita del figlio Lorenzo, che a 17 anni e mezzo, perse la vita a causa di un incidente provocato da un uomo che guidava sotto effetto di alcol e droga. 

“La scissione della vita – ha scritto Stefania in una lettera al figlio nel libro “Lettere senza confini” – è stata netta per tutti noi: il prima e il dopo, con te e poi senza di te. Sei tu che hai dovuto interrompere tutti i tuoi sogni. Sei una parte essenziale della nostra vita a cui dobbiamo rinunciare ogni giorno”. I sogni si sono spezzati, ma il ricordo è forte e si incolla sul cuore.

Stefano e Stefania hanno dato vita, dieci anni fa, all’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus e hanno percorso l’Italia, varcato la porta di molte scuole, incontrato migliaia di giovani per confronti sulla sicurezza e sulla violenza stradale, collaborando anche con la Polizia Stradale e l’Università Sapienza nel progetto “Chirone”, per determinare le linee guida per operatori di Polizia nell’approccio con le famiglie di vittime o il piano DAVID (Piano strategico per la sicurezza stradale a Firenze).

Sfogliando il calendario, ci sono tanti cerchi rossi sulle date che hanno segnato i progetti che la famiglia Guarnieri ha promosso nel tempo e che sono testimonianza tangibile di una battaglia di civiltà, coraggio e speranza, in particolare, per le generazioni future.

I progetti sono confluiti in un libro, “Dieci. I 10 anni dell’Associazione Lorenzi Guarnieri”, curato da Caterina Zita, con dieci capitoli nei quali si raccontano, attraverso la voce degli amici e della famiglia, le iniziative per salvare vite umane e l’impegno dedicato al ricordo di Lorenzo.

“Qui, nella tua famiglia stiamo facendo tutti del nostro meglio per meritare la vita che abbiamo – scrive ancora mamma Stefania – per ricambiarti di quanto ci hai dato, per non deluderti.”

Gesti, parole, iniziative che nascono dall’amore. “Da quell’amore per lui che ogni giorno ci salva”. Conclude Stefania. E accenna un sorriso che neanche la mascherina può nascondere.

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