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venerdì, 19 Aprile, 2024

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Un dono che dà vita o Un dono per la vita

Con quello di oggi iniziano gli editoriali di Gaia Simonetti, che si alterneranno ogni settimana con quelli dell’altra nostra editorialista Rebecca Zoe. Gaia Simonetti nasce a Firenze dove vive e lavora. Laureata in Lettere Moderne indirizzo storico-artistico, cura la comunicazione della Lega Calcio Professionistico (Lega Pro), e in particolare, quella legata a progetti di calcio e sociale. In precedenza ha lavorato come Responsabile Segreteria in Comune a Firenze nell’Assessorato Turismo, Moda e Pari Opportunità. Ha esperienze nei temi della Comunicazione e pubbliche relazioni, che ha curato anche per Confindustria Toscana e alla Starhotels. Ha all’attivo due libri, “Azzurra è la notte. Franco Ballerini, l’uomo” dedicato all’ex CT del ciclismo e “Lettere senza Confini” che accoglie e raccoglie lettere di madri ai figli volati via. Un terzo libro, sempre legato al tema delle mamme, è in arrivo in autunno. E’ stata nominata “Donna dell’anno-Sezione Narrativa” con il libro “Lettere senza Confini” al Premio Internazionale Michelangelo.

“È arrivato il momento di riprendersi la vita e provare a ripartire. La vita è un dono”.

Parole che toccano il cuore, lo risvegliano. Sono quelle pronunciate da Giovanna Carboni di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, donna esile, ma granitica. Ha perso il figlio Mauro in un incidente stradale, in una notte interminabile, tetra e fredda, il 27 ottobre 2017. Il silenzio di un’alba che non è mai arrivata è stato interrotto dal toc toc alla porta per portare la terribile verità. La corsa forsennata in ospedale per vedere il figlio, stringerlo, accarezzarlo. E poi quella domanda “alta da scalare” come se fosse una montagna. “Signora, ci spiace ma Mauro non ce l’ha fatta. È pronta a donare gli organi? Può prendersi del tempo per comunicarci la risposta.” La mamma gigante ha dato l’assenso.  Il giovane ha salvato più vite con il suo dono. “Mauro avrebbe detto di sì, lui che era altruista. Amava aiutare gli altri.” Ho incontrato Giovanna per caso (anche se il destino indica dove camminare- come dice lei stessa – in un pomeriggio in cui oltre al caffè e dei dolcetti, ci raccontavamo il nostro dolore. Amaro. “Ci sono giorni chiari e altri scuri, per fortuna, arriva in soccorso la speranza” dice Giovanna, che ho rivisto dopo il lockdown. “Cerco di colorarli con la mia famiglia, riscoprendo le piccole cose della vita. Con il senso di meraviglia per ogni fiore che nasce o per il tronco di un albero, che col tempo ha fessure, che sembrano comporre la parola mamma.” Giovanna ha incontrato, nel suo cammino, altre mamme e tanti giovani per parlare della grandezza del dono. Vuole donare il suo coraggio. “E’ una parola infinita, il coraggio. Lo trovi, scavando in profondità. Nell’anima”. Mi lascia con queste parole mentre rientrando in casa, accarezza la foto di Mauro. Il ragazzo ha un sorriso puro, che si illumina con il sole che entra dalla finestra.

di Gaia Simonetti

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