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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Un Messaggio Presidenza CEI in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica

Cari studenti e cari genitori, 

che cosa sarebbe l’arte senza la Cappella Sistina di Michelangelo, la poesia senza  la Divina commedia di Dante, la musica senza la Passione secondo Matteo di Bach, la  letteratura senza i Promessi sposi di Manzoni, l’architettura senza il Duomo di Milano, la  filosofia senza Kierkegaard? Cosa sarebbe l’amore senza il Cantico dei cantici, la dignità  umana senza le parole di Gesù sui poveri nei Vangeli, la felicità senza il Discorso della  montagna del Vangelo di Matteo?

Anche quest’anno entro il 25 gennaio siete chiamati a compiere una scelta impor tante, decidendo se avvalervi o meno dell’insegnamento della religione cattolica a scuola.  Noi pensiamo che questo insegnamento offra anzitutto alcuni strumenti per rispondere  alle domande con cui abbiamo iniziato questo messaggio: consente, infatti, di conoscere  e contestualizzare in un’ottica più ampia la storia culturale del nostro Paese e del mondo  intero, attraverso le idee che la religione cristiana ha prodotto.

Ma nell’insegnamento della religione cattolica si danno anche altre possibilità: gli  studenti possono confrontarsi con le domande profonde della vita. Soprattutto nel tempo  della formazione intellettuale a scuola sorgono quei quesiti che a volte ci affannano, ma  che di fatto ci rendono esseri umani unici e irripetibili: chi siamo? Quale storia ci ha preceduto? Cosa dobbiamo fare per il presente nostro e dei nostri cari? Perché il dolore e la  morte? Cosa possiamo sperare per il futuro in questa terra e dopo? Ognuno deve trovare  la sua risposta. L’insegnamento della religione cattolica si pone proprio nell’orizzonte  degli interrogativi esistenziali, che sorgono anche nei nostri ragazzi.

In un tempo in cui la  pandemia da COVID-19 ci sta ponendo di fronte problemi inediti per l’umanità, pensiamo che le generazioni future potranno affrontare meglio anche le sfide nel campo dell’economia, del diritto o della scienza se avranno interiorizzato i valori religiosi già a scuola.

Una solida preparazione nell’ambito religioso consente di apprezzare il mondo  guardando oltre le apparenze, di non accontentarsi delle cose materiali puntando piuttosto  a quelle spirituali, di confutare le false superstizioni escludendo ogni forma di violenza in  nome di Dio, di allenarsi al dialogo sempre rispettoso dell’altro, di formare una coscienza  matura imparando a crescere tenendo conto degli altri e soprattutto dei più deboli.

Siamo sicuri che l’alleanza educativa stretta tra voi, genitori e studenti, e gli insegnanti di religione cattolica consenta di vivere il tempo della scuola come un’occasione  di reale formazione delle nuove generazioni in modo sano e costruttivo, per il bene dei  nostri ragazzi e della nostra società.

Cogliamo l’occasione di questo messaggio per augurarvi un nuovo anno di pace e  serenità.

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