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venerdì, 29 Marzo, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

Una sfida per sostenere il diritto alla cittadinanza attiva con l’Emozione di Conoscere e il desiderio di esistere

Fondazione Condivivere unisce da 10 anni famiglie di persone con deficit intellettivo con un’esigenza in comune: ricercare alternative a situazioni ghettizzanti e garantire una buona qualità di vita inclusiva ai propri figli, nel rispetto dei loro diritti.

Inizialmente accomunate dalla pressante preoccupazione di assicurare un futuro ai loro figli anche dopo la propria scomparsa, le famiglie hanno maturato negli anni, sotto la responsabilità scientifica e gli orientamenti del prof. Nicola Cuomo (docente di Pedagogia Speciale presso l’Università degli Studi di Bologna), la consapevolezza che per auspicare ad un “dopo di noi” di qualità è fondamentale costruire ed evolvere insieme al proprio figlio un suo originale progetto di vita nel giorno per giorno, un durante noi, per sostenerlo nel maturare una propria autodeterminazione e un desiderio di emancipazione, elementi imprescindibili per divenire adulti e per esercitare il diritto e la libertà di scelta.

A partire da questo principio le azioni di Fondazione Condivivere nel tempo si sono concentrate nel progettare, grazie a un team di professionisti (educatori, pedagogisti e psicologi), contesti e percorsi operativi, cuciti su misura e utili a sostenere la Persona nel vivere quotidiano e nella partecipazione piena alla società di tutti.  

Il principio che sta alla base è la concezione della persona con deficit e del suo ruolo nella società profondamente diversi da quelli proposta dai modelli assistenziali e riabilitativi; si riconosce finalmente alla persona con deficit una sua originalità di pensiero, il diritto di prendere decisioni, il diritto di vivere una vita autonoma e indipendente pertanto di essere sostenuta nel poterlo fare (come sancito anche dalla Convenzione ONU nel 2006). Anziché essere intesa come un “peso” per la società, qualcuno di cui prendersi cura, la persona viene messa al centro del suo progetto di vita e diventa la vera protagonista del suo destino; anziché studiare soluzioni separate per dare risposta alle sue peculiari esigenze, la società diventa essa stessa il luogo privilegiato in cui nascono le molteplici opportunità per apprendere, maturare, costruire il proprio futuro secondo un ruolo attivo, grazie allo scambio e alla relazione con l’altro.

 

Fondazione CondiVivere si pone il duplice obiettivo di contribuire da una parte a costruire un nuovo modo di considerare la persona disabile nella società, contaminando e facendo cultura attraverso la disseminazione delle esperienze positive di inclusione sociale , dall’altra cerca nel frattempo di accompagnare i suoi soci disabili, molti dei quali già adulti, in un percorso di maturazione verso l’autodeterminazione, progettando opportunità formative al fine di facilitare la loro piena cittadinanza e partecipazione nei molteplici contesti presenti nella societa’ di tutti . Fondazione Condivivere negli anni ha avviato un progetto denominato “Scuola delle autonomie”, con sede a Dergano, quartiere “a misura d’uomo” di Milano, un progetto che, grazie a degli appartamenti messi a disposizione dalle famiglie e al supporto di operatori formati, permette di sperimentare e di utilizzare le numerose variabili che si incontrano nella gestione della quotidianità quali occasioni per una formazione ad una vita indipendente, dove indipendenza è intesa come diritto alla vita autonoma, indipendentemente dal deficit.

La Fondazione ha poi nel dicembre del 2015, sempre a Dergano, ha aperto un negozio quale luogo in cui è possibile, grazie al supporto di educatori formati al Metodo Emozione di Conoscere, potenziare e maturare la percezioni di sé in quanto persone utili e produttive, immerse in un circuito fatto di responsabilità reali, azioni chiare da svolgere, sperimentando un proprio potere d’azione che facilita l’assunzione consapevole di un ruolo attivo nella società. Il negozio, che deve risultare accattivante per i clienti per la qualità dei prodotti e dell’atmosfera relazionale che si vive al suo interno, pur presentandosi come un vero negozio ha il vantaggio di essere uno spazio formativo per le persone che lo gestiscono, dove si matura un senso di responsabilità, legato ad un ruolo lavorativo, dove si apprende contestualmente al fare, la compresnione e il rispetto delle regole, l’utilità di suddiversi in ruoli, il concordare mansioni, il pianificare, ragionare, gestire la merce e i soldi, interagire con i colleghi e con i clienti, … sentendosi utili e riconosciuti all’interno della società – divenire così un ingranaggio attivo. Il negozio di prodotti biologici- laboratorio pedagogico è stato recentemente ristrutturato col nome di BOTTEGAIO NO STRANO e si mostra come luogo piacevole e accattivante sia per l’atmosfera di gentilezza che vi si respira sia per la bellezza degli arredi che per la qualita’ dei prodotti.

I percorsi di vita indipendente attualmente offerti dalla Fondazione così come il contesto del negozio rappresentano spazi e occasioni di formazione per la Persona, assolutamente NON luoghi di destinazione: sono quindi indipendenti dal luogo in cui la Persona potrà scegliere e decidere di vivere e di lavorare.

I progetti di Fondazione CondiVivere sono in costante evoluzione, proprio per adattarsi e per sostenere l’evoluzione esistenziale di ogni singola persona pensando che non sia la persona a dover dimostrare di essere in grado di partecipare alla società di tutti ma che siano i servizi a dover progettare facilitazioni idonee affinche’ la persona riesca ad accedervi e il contesto riesca ad accoglierla.

 

Dott.ssa Alice Imola
PhD in Scienze Pedagogiche
Vice Presidente Associazione Emozione di Conoscere

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