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venerdì, 19 Aprile, 2024

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Venezia: 25 Aprile. Anniversario e Festa fondamentale della città

Venezia e il 25 aprile, due feste in una: l’anniversario della liberazione del Paese dal nazi-fascismo e il Santo patrono. Non si sa se per smania di originalità o per quale altro recondito motivo, il 25 aprile a Venezia è urbi, ma non orbi, la “festa del bocolo”, evitando troppe commistioni politiche o religiose. Il bocciolo di rosa rossa donato in primis all’amata, poi estesosi come omaggio all’universo muliebre, è il simbolo stesso di questo giorno per i veneziani, anche del circondario, e la solita leggenda di una triste storia d’amore viene perpetuata nei secoli con questo gradito omaggio che almeno per un giorno rende tutti più cortesi.

È chiaro dunque come divenga difficoltoso, se non impossibile, riuscire a trovare una sintesi tra un sentimento di profonda e immutata gratitudine verso tutti coloro i quali in anni difficilissimi e mettendo a repentaglio le loro vite, decisero di collocarsi dalla parte della libertà e della ragione, esprimendo i migliori impeti di democrazia nella rivolta, spesso anche violenta, contro una dittatura fascista feroce e sanguinaria, che solo per le ignobili leggi razziali e per essersi alleata con Hitler meritava, merita e meriterà sempre un perenne disprezzo e nessuna giustificazione, e l’aderenza a un Santo patrono, Marco, a cui dobbiamo il senso materiale della costruzione di una delle basiliche più belle al mondo, mai abbastanza celebrata nella sua magnificenza.
Mi limito a segnalare sul fronte “resistenziale” un nuovissimo sito web www.noipartigiani.it dedicato all’attualità della Resistenza e ai Partigiani, realizzato in modo innovativo, includendo i volti e le voci di queste donne e uomini, spesso molto giovani, cui dobbiamo il Paese nel quale siamo cresciuti pur tra mille e mille difetti e che in questi tempi difficili talvolta rischia di cadere nella tentazione di un revisionismo pericoloso e controproducente, che dietro ad un populismo vomitevole, utilizzando il web come moderno olio di ricino, cerca di raccontare i fatti attraverso il filtro della menzogna storica, come se il fascismo avesse le caratteristiche di un movimento popolare e democratico.

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Fonte: http://www.venezianews.it/

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