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giovedì, 18 Aprile, 2024

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“Zero morti sul lavoro” si può. Al via la campagna della Uil

Ok, zero killed. È il simbolo scelto dalla Uil Nazionale per lanciare la campagna “ZERO MORTI SUL LAVORO”. Un obiettivo innanzitutto di civiltà al quale tendere con immediatezza.
Per diffondere il messaggio, molti volti noti dello spettacolo e dello sport hanno dato la loro adesione, diventando Ambassador del progetto: Ambra Angiolini (attrice), Ciro Immobile (calciatore), Gabriele Gravina (Presidente della Figc), Tommaso Labate (giornalista, Giovanni Cacioppo (attore), Stefano De Martino (conduttore televisivo), Mauro Bergonzi (arbitro di Serie A), Alberto Zaccheroni (allenatore).

“Gli incidenti sul lavoro con esiti mortali – ha detto il Segretario Generale della Uil, PierPaolo Bombardieri – contano un numero di vittime impressionante, un bollettino pesantissimo. Non si tratta solo di numeri: ogni morte è un colpo al cuore del Paese. Non possiamo più voltarci dall’altra parte. La pandemia, del resto, ha messo in evidenza numerose criticità, rendendo ancora più determinante e prioritario il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Occuparsi della salute nei luoghi di lavoro è una battaglia storica del Sindacato: noi vogliamo continuare a combatterla con determinazione”.
A sostegno dell’iniziativa che coinvolge tutto il territorio e tutte le categorie, è on line da oggi il sito web www.zeromortisullavoro.it, uno spazio dedicato totalmente all’impegno della Uil, in cui si possono trovare materiali, articoli, approfondimenti sulla campagna, Ambassadors, notizie. Previste, inoltre, numerose iniziative: mobilitazioni social, manifesti e spot, iniziative di dibattito sindacale e mobilitazioni sul territorio, interlocuzione con tutte le altre forze sociali e con la società civile, nonché, come detto, l’impegno diretto di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.
OK è il simbolo scelto per l’identità visiva della campagna. Semplice, ma di grande significato: durante la guerra i militari americani usavano scrivere su una bandiera visibile da lontano il numero di perdite sul campo. In rarissimi e fortunati casi scrivevano 0 killed (OK, appunto). Due lettere, un acronimo che tutti conoscono, un gesto planetario che racchiude obbiettivi di speranza e serenità.

“ZERO MORTI SUL LAVORO” non riguarda solo chi perde la vita lavorando: ogni anno decine di migliaia di lavoratori restano colpiti nel fisico a seguito di infortuni o minati da una malattia professionale.

Noi non li dimentichiamo.

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