La tragica scomparsa di Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul sta scuotendo le coscienze di molti, riaccendendo un dibattito sempre aperto sulla situazione dei campi nomadi in Italia. Un dibattito che vede spesso posizione in netto contrasto, ma che sembrano tutte rivolte ad una maggiore necessità di sicurezza per tutti.
Per questa ragione, abbiamo deciso di dedicare la nostra newsletter di oggi a tutte le voci che si stanno alzando su questo argomento, aprendo anche, se possibile, un dibattito con tutti i nostri lettori.
La Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi si è espressa così in un comunicato diramato questa mattina.
Nel dolore per i piccoli rom morti a Roma nel rogo della loro baracca abusiva domenica scorsa, la Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi aderisce alla Veglia diocesana di preghiera con i Rom e i Sinti presieduta dal Cardinale Vicario di Roma Agostino Vallini, mercoledì alle ore 17.30 a Roma nella Basilica di Santa Maria di Trastevere.
Domenica scorsa – nella Giornata della Vita – Raul Fernando Patrizia e Sebastian. Come sei mesi fa, nel rogo della sua baracca, il piccolo Marius.
Dove si nasconde la mano assassina di Erode, che gronda del sangue di queste vittime innocenti?
Si nasconde negli sgomberi e nelle bonifiche ripetute; arrivano all’alba invocate dalla popolazione e distruggono la vita quotidiana dei poveri.
Si nasconde nei Piani Nomadi scritti senza i ‘nomadi’, che nomadi non sono più e vogliono vivere liberi dentro alle loro città.
Si nasconde in un’imperdonabile dimenticanza: anch’essi sono persone, e hanno diritto a un posto in cui vivere (vivere, non semplicemente stare).
Si nasconde nella stolta cecità di non vedere in loro nient’altro che un problema di ordine pubblico, o di decoro.
Si nasconde nell’ipocrisia di occuparsi di loro senza volerli ascoltare, riscattandoli dal senso di inadeguatezza e dal timore reverenziale che i poveri provano dinnanzi ai potenti.
Si nasconde nell’oblio della legge, che non li riconosce come minoranza e spesso non dà loro la possibilità di avere un’identità, una cittadinanza.
Si nasconde altresì nelle amnesie di chi deve applicare le leggi che ci sono, e dimentica che una parte di loro è di cittadini italiani, o europei.
Comunque esseri umani, ai quali riconoscere la dignità e i diritti di ogni altro essere umano.
Si nasconde infine dentro a tutti noi, ogni volta che adottiamo questi comportamenti, o chiediamo di assumerli a chi ci amministra o ci governa.
Il nostro amico Alexian Santino Spinelli, Ambasciatore della cultura Romanì nel mondo, ha voluto contribuire anche lui al nostro dibattito.
Siamo di fronte ad una catastrofe: siamo di nuovo qui a piangere la morte di 4 bimbi innocenti, quattro bimbi Rom. Ancora una volta piangiamo con le famiglie disperate, ci indignamo con le istituzioni e poi? Aspettiamo che riaccada.
E’ accaduto a Roma Caput Mundi, a poca distanza dal Vaticano, centro dell’Impero della Chiesa Cattolica Romana, nel cuore della cultura europea…
Sono bambini Rom che allungano un’ interminabile lista di bambini Rom morti per cause futili…
Troppi quelli morti perché tentavano di scaldarsi nei gelidi inverni passati in baracche di fortuna.
Sembra un bollettino di guerra, eppure siamo in tempo di pace! Bambini morti sotto lo sguardo indifferente di una società troppo egoista o troppo preoccupata di autogratificarsi… vittime del razzismo imperante, della mistificazione, della discriminazione e del degrado…sulle loro anime prima che sui loro corpicini, innocenti ed inermi pendeva una brutale mannaia ben congegnata da adulti senza scrupoli, arroganti e vittoriosi che li hanno stroncati. Pendevano sulle loro teste troppe colpe, prima fra tutte quella di essere nati Rom, anzi zingari, come vuole la miglior tradizione dei civili acculturati, che di ignoranza e boria gonfiano il petto. Loro figli legittimi della discriminazione e della segregazione razziale, capri espiatori di tutti i mali della società come potevano pensare di non pagare le loro colpe e di non essere usati come agnelli sacrificali? Lode e gloria ai condottieri della civiltà che mostrano vilmente muscoli a donne, vecchi e bambini!!
Fra poche ore arriveranno puntuali le ruspe a rimuovere ciò che rimane del loro mondo e allo stesso tempo a rimuovere di fretta la colpa che appartiene a tutti, come se non fosse, ancora una volta accaduto nulla… Una gravissima e immensa sconfitta del mondo civile…
I bambini appartengono al mondo e a tutta l’umanità!!! Come si fa a non capirlo? Occorre essere dei grandi geni o scienziati? Questa è la civiltà che abbiamo creato in mille e mille anni di storia e di progressi? L’odio razziale, la xenofobia, la discriminazione, la segregazione razziale e l’apologia di reato sono la norma nella società odierna. Eroe oggi è chi difende i più elementare diritti umani e le persone più deboli! Ma è mai possibile?
La cittadinanza chiede sicurezza e gli amministratori tengono sempre a portata di mano un “mostro” da mandare via con grande clamore ed imponenti scenografie al momento opportuno.
I Rom nei campi nomadi sono vessati, ricattati, umiliati, deportati, frustrati, degradati e sgomberati. Per sopravvivere sono costretti all’illegalità e i campi nomadi diventano inevitabilmente ricettacoli di malaffare che crea un’economia di sopravvivenza. Tutti vedono gli effetti deleteri ma nessuno rimuove le cause, facendo finta di non vedere o di non sapere. E’ qui la colpa della politica e di certe associazioni che sembrano non avere nessun interesse a cambiare le cose. Molti sono i politici e le associazioni di pseudovolontariato che cercano di trarre vantaggio dalla situazione in cui sono costretti a vivere soprattutto i Rom stranieri di recente immigrazione. Milioni e milioni di euro sono stati sperperati negli ultimi anni in nome e per conto dei Rom e Sinti per progetti assolutamente fasulli senza cioè, che abbaino nessuna ricaduta reale in termini di benefici o nella direzione dell’integrazione positiva. Nulla. Del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti per poter valutare. Proliferazione di campi nomadi ovvero l’esatto contrario di una seria politica d’integrazione, dove i Rom e Sinti sono solo controllati e manipolati a piacimento. Milioni di euro spesi per la scolarizzazione senza che un solo Rom o Sinto sia arrivato effettivamente a concludere gli studi universitari e a trarre benefici per sé e per la propria comunità da quei progetti. Io stesso ho conseguito due lauree senza aver beneficiato di un solo euro per i miei studi da quel fiume di denaro speso inutilmente. I Rom e Sinti laureati in Italia hanno raggiunto il proprio obiettivo per vie traverse o attraverso ingenti sacrifici familiari e personali.
Com’è possibile che a fronte di milioni di euro spesi l’opinione pubblica non conosce nulla della lingua, della letteratura, della cultura e della storia dei Rom e Sinti?
Un’enorme patrimonio, che è patrimonio dell’umanità, rischia di scomparire a causa di una politica miope che aggredisce invece di aggregare. I Rom vogliono e devono vivere con gli altri nel rispetto delle regole civili ma anche delle differenze culturali.
L’integrazione è come l’amore, si fa in due. L’errore è sempre del singolo e mai di un’intera comunità o di un’intera popolazione. Oggi se la prendono con i Rom stranieri, se non li fermiamo ora se la prenderanno con i Rom e Sinti italiani, poi con gli immigrati, poi con gli ebrei, poi ancora con i comunisti e speriamo che resti qualcuno prima che la deriva neofascista ci porti tutti via!
Come dicevamo però, numerose sono le voci che si stanno alzando, e troviamo per questo interessante inserire in questa carrellata di amici e colleghi anche quanto pubblicato oggi su Dagospia.it
Premesso che le creature sono angeli e vanno pianti da tutti, rom e romani, quello che inquieta però è il significato politico che si vuole far assumere a una tragedia terribile come questa che vede quattro bambini bruciati vivi.
Ha torto Alemanno che si precipita in tv per dire che la colpa non è sua ma della “assurda burocrazia” che avrebbe bloccato il suo piano di sistemazione. Ha torto il presidente Napolitano che con la sua pubblica carezza alla madre legittima il comportamento di due genitori che abbandonano quattro figli piccoli in una baracca con un braciere acceso sotto il letto per andare, alle dieci di sera(!!!), in un fast food a comperare del cibo. Fino a prova contraria, l’articolo 591 del codice penale punisce l’abbandono di minori e la procura di Roma ha fatto bene a iscriverli nel registro degli indagati.
Forse la verità sta da un’altra parte: non è possibile che nel 2011 ci sia gente che viva e fa vivere i propri figli in una situazione di indecenza sociale e di precarietà igienico-sanitaria per pseudo-tradizioni nomadi. Nessuno vuole mettere in discussione lo stile e lo spirito di vita di una comunità ma certo è necessario che le leggi del paese dove si è ospitati vengano rispettate.
La newsletter di www.angelipress.com ha una tradizione: il direttore, Paola Severini, cerca di non intervenire sulle valutazioni dei fatti del giorno, perché crediamo che la nostra mission sia essenzialmente nel dare voce a chi non ce l’ha. Questa volta però, è indispensabile una presa di posizione ed una “sfida”che la nostra testata pone a tutti coloro che, dai pulpiti mediatici o dagli scranni politici, hanno la forza e l’influenza per cambiare le cose.
Cari amici e colleghi giornalisti, cari amministratori cittadini e nazionali, è stato per troppo tempo sottovalutata l’emergenza della diversità, dell’altro vicino a noi, nel quale, purtroppo,è difficile, se non impossibile, riconoscersi.
Chi scrive non può essere tacciata di razzismo, ma da almeno tre anni, sta approfondendo, in un dibattito serrato e aperto, dove tutti hanno diritto di cittadinanza, le alternative offerte dalla pratica del federalismo solidale rispetto ai temi dell’integrazione, declinati nel diritto abitativo, scolastico, lavorativo, di vita.
Questa premessa risulta essere indispensabile per tirare dentro la sfida che angelipress lancia tutti coloro che, in un modo o nell’altro, si sono sempre, invece, sfilati dal gioco: ad esempio coloro che identificano nello spauracchio di una formazione politica, la Lega Nord, l’ostacolo insormontabile per operare azioni di integrazione e di inserimento sociale nei nostri territori, DIMENTICANDO, o facendo finta di dimenticare, che nei comuni governati dalla Lega, o almeno in buona parte degli stessi, i nomadi hanno trovato strutture rigide ma con regole e diritti, che impediscono il succedere di queste tragedie e che permettono ai bambini di intraprendere un percorso scolastico e di crescita.
A Roma la Lega non governa, i soldi dal governo centrale sono stati già stanziati, e molti, sono cambiati gli assessori competenti, i questori, i commissari di governo, ma , a quanto ne sappiamo noi, chi è competente non è stato mai interpellato e le uniche associazioni che conoscono la realtà – parlo di Sant’Egidio e della Comunità Papa Giovanni XXIII – hanno lasciato il “tavolo”comunale. Ci dovremmo chiedere perché? Oppure le soluzioni, che ci sono e che sono di IMMEDIATA APPLICAZIONE, non vengono ritenute interessanti dal punto di vista della propaganda, degli eventuali appalti per sgomberi e costruzioni case etc etc.? Sappiamo che per l’Hausing Sociale (e qui immagino che nessuno dei responsabili della giunta abbia mai parlato con l’on. Alessandri, presidente della VIII commissione della Camera dei Deputati delegata a
ciò… probabilmente nemmeno lo conoscono) esistono tutta una serie di possibilità attuative, da realizzare ora, qui, subito; sappiamo che i bimbi rom sono negli asili comunali e insieme non conosciamo il numero di coloro che vengono nutriti e controllati (ne ho contezza personalmente della mancanza assoluta di controllo del “va e vieni” che accade quotidianamente); sappiamo che per poter pretendere l’applicazione dei doveri essenziali di buona cittadinanza, ossia non permettere che i propri figli non frequentino la scuola dell’obbligo, non permettere che bambine minorenni vengano ingravidate, non permettere furti e accattonaggio, è indispensabile,prioritariamente, che gli stessi minori vivano in luoghi riscaldati e igienicamente sicuri: tutto questo è possibile realizzarlo per poi, in modo impeccabile e con la garanzia della certezza del controllo e della pena, condannare all’espulsione immediata chi non rispetta le nostre leggi e determinare affidi minorili con gli stessi meccanismi.
E allora, nel contempo, nessun ministero competente ha mai lanciato un campagna sul controllo e che spieghi la realtà: la realtà di un Paese, il nostro, che non è più la Terra della Cuccagna (questo per esempio i cittadini albanesi lo hanno capito e non arrivano più), la realtà di una Italia in grave crisi economica, dove i nuovi arrivati sono inesorabilmente destinati ad essere penalizzati perché gli stessi italiani non arrivano a fine mese… questo la Rai, e la Rai che si vede in Europa, in Romania, dovrebbe sforzarsi di raccontare, graziandoci da un po’ di “ballando con le stelle” o trasmissioni simili: i quattro bimbi non balleranno più e probabilmente non avevano mai ballato.