13.5 C
Roma
venerdì, 1 Novembre, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

Safiya non morirà, nuova battaglia per Amina

«Lapidate l’adultera», esorta con implacabile ferocia la sharia , la «retta via» dell’Islam, che della fede di Maometto si arroga il privilegio di indicare al mondo l’interpretazione vera e radicale.
Eppure già due millenni orsono il Cristo, ai giustizieri pronti ad eseguire la sentenza, aveva replicato: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».
E uno dopo l’altro, interrogata la coscienza, i sommi sacerdoti avevano lasciato cadere a terra i loro sassi.
Ieri, con una sentenza sofferta e lungamente argomentata per due ore, nella Nigeria settentrionale a maggioranza musulmana dove dal 2000 vige la sharia , i quattro magistrati della Corte d’appello dello Stato di Sokoto con a capo il Gran Kadì, tutti addobbati in pompa magna con il candido turbante, la toga nera e i paramenti d’oro, hanno deciso.

ARTICOLI CORRELATI

CATEGORIE

ULTIMI ARTICOLI