L’EU Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed (SCoPAFF) ha approvato con una votazione a maggioranza qualificata il divieto all’uso del mancozeb, ossia il principio attivo alla base dei pesticidi fungicidi tra i più diffusi in Europa. La messa al bando entrerà in vigore dal 2021. Da diverse ricerche effettuate sulle proprietà era emersa la similarità del mancozeb a quella di un interferente endocrino, causa di alterazioni del sistema endocrino, e, oltretutto, era legato al manifestarsi di problemi neurologici come il morbo di Parkinson. Diverse agenzie dell’Ue avevano già allertato riguardo la tossicità del mancozeb, ad esempio l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) identificò questa sostanza come dannosa per il sistema riproduttivo; mentre l’Autorità europea per la sicurezza alimentare la inserì in sei categorie di rischio. Il capitolo è finalmente concluso, dopo un lungo ed estenuante confronto tra il Parlamento europeo, da sempre propenso a vietare il mancozeb, e i singoli ministri dell’agricoltura degli stati membri che erano invece contrari al bando dell’interferente endocrino. Dall’altra parte, la Commissione europea decise di non prendere posizione, e la decisione finale slittò di continuo, nonostante le inconfutabili prove scientifiche che riferivano della pericolosità della sostanza. Ora si può dire che tutto è finito, ma ogni tanto sarebbe meglio prendere delle posizioni, soprattutto quando c’è di mezzo la salute di tante persone.
https://www.endseurope.com/article/1698217/eu-governments-agree-ban-pesticide-mancozeb-next-year
A cura di Simone Riga
Conad Nord Ovest lancia la settima edizione dell’iniziativa solidale di Natale Con tutto il cuore per dotare l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma di un’apparecchiatura sofisticata utile a individuare e somministrare terapie sempre più personalizzate e tempestive.
Fra mascherine, igienizzante e distanziamento sociale, è arrivato novembre mese delle attese - chi di noi non aspetta impazientemente Natale? - e delle influenze. Pian piano seppur sommersi da verifiche ed interrogazioni ognuno di noi in classe si è preso il raffreddore o l’influenza ma, se, gli anni scorsi era considerata una cosa di ordinaria amministrazione, ora il malcapitato o la malcapitata vive in un costante stato di terrore: trattiene starnuti, rischiando un ictus, va in bagno solo per soffiarsi il naso e in caso di tosse preferisce soffocare piuttosto che tossire. Non finisce qui, lo/la sciagurato/a teme terribilmente la caccia all’untore in perfetto stile manzoniano, pur non avendo nessun sintomo concreto, come ci tiene a sottolineare con fare logorroico. Fortunatamente in classe mia nonostante i raffreddori nessun mio compagno/a è risultato positivo, ma purtroppo non si può dire lo stesso per altre scuole, così con il progredire di ottobre e l’imminente arrivo di novembre i contagi sono aumentati in maniera esponenziale: la DAD è tornata. Per chi fosse ignaro, come me fino a due mesi fa, questo termine significa ‘didattica a distanza’. Siamo tornati a seguire le lezioni dietro agli schermi dei nostri computer e noi studenti ci siamo divisi in due correnti di pensiero: chi contentissimo di poter finalmente fare le lezioni in pigiama, spettinato/a e magari direttamente dal letto - no, non è un’esagerazione melodrammatica - e chi, come me non ne è per nulla entusiasta e si veste di tutto punto anche in casa - non rinuncio soprattutto al trucco. I motivi per cui preferisco la scuola in presenza sono innumerevoli, ma, primo fra tutti è il fatto che a distanza si fa molta più fatica a fare casino in classe, la mia vera specialità. Probabilmente se i professori mi zittissero tutte le volte che parlo, commento, faccio battute e scoppio a ridere - perché naturalmente la statua di Alcibiade mi ricorda un attore di una nuova serie tv - non avrebbero più tempo per fare lezione: la realtà è che non mi mettono cinque in condotta solo perché nonostante tutto sono sempre educata e in un modo del tutto particolare seguo sempre le lezioni. Ma il mio essere così irrequieta non si è rivelato un male: mi mettono di fianco anche i compagni più taciturni ed introversi, perché ho un grande merito, faccio parlare anche le pietre - evitando accuratamente di mettermi vicino a compagni con cui ho troppo confidenza, in passato, come afferma la mia professoressa di latino/greco, ciò si è rivelato CATASTROFICO -. Non mi arrendo, l’ultimo giorno di scuola in presenza ho fatto una promessa all’insegnante di sostegno che si ostina invano a zittirmi: dovrà farlo anche a distanza.
Il Premio Alessandra Bisceglia, giunto alla quarta edizione, è organizzato dalla omonima Fondazione e dalla Libera Università Maria SS. Assunta - LUMSA di Roma e nasce con l’intento di riconoscere e stimolare l’impegno di giovani giornalisti per la diffusione e lo sviluppo di una cultura della solidarietà e dell’integrazione delle persone diversamente abili e per sostenere la comunicazione sociale e l’informazione sulle malattie rare, con particolare attenzione all’equità nell’accesso alla cura.
Il riconoscimento speciale per la sezione radio-televisione è andato a O anche no nella persona di Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale.
Tutte le puntate di 'O anche no', andate in onda su RAI2, sono disponibili su RAIPlay al seguente link: https://www.RAIplay.it/programmi/oancheno.
(Fonte LaPresse)
Il rapporto dei ragazzi (8-13 anni) con i media, con un focus sui contenuti a sfondo sessuale, e l’impatto che questi hanno sulla psiche dei ragazzi.
ENEA ha brevettato un nuovo processo a basso consumo energetico e ridotto impatto ambientale per il recupero dei principali componenti dei pannelli fotovoltaici in silicio cristallino a fine vita. Il processo consente di separare i materiali utili, come strati polimerici, contatti elettrici, celle e vetro, e di smaltire il resto in sicurezza attraverso il ‘rammollimento’ minimo e localizzato degli strati polimerici tramite il riscaldamento del pannello e il successivo scollamento ‘a strappo’. “L’aumento esponenziale dei rifiuti costituiti dai pannelli fotovoltaici a fine vita ha reso estremamente urgente affrontare il problema della loro gestione, anche a fronte delle leggi nazionali ed europee che impongono regole severe”, sottolinea Marco Tammaro, responsabile del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali e inventore del brevetto insieme all’imprenditrice Patrizia Migliaccio.
“Il decreto che introduce il logo nutrizionale facoltativo ‘NutrInform Battery’ è una passaggio essenziale, perché si tratta di un sistema più coerente e rispettoso delle esigenze del consumatore e perché rappresenta l’unica alternativa concreta al sistema Nutriscore, che si basa invece su una classificazione fuorviante degli ingredienti”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, plaude così alla firma del decreto da parte della ministra Bellanova, che nei mesi scorsi si era presa l’impegno di portare avanti una proposta italiana fondata su solide basi scientifiche messe in relazione anche alle quantità di consumo e al fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in grado di favorire una scelta consapevole.
Roberta BRUZZONE e Emanuela VALENTE nelle librerie dal 17 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che sarà il prossimo 25 novembre.
A partire da dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, un’analisi lucida e necessaria sulle cause alla base dei femminicidi e su cosa ciascuno di noi può fare per cambiare le cose.